Non passa la mozione della minoranza per il rinvio, il consiglio comunale approva lo strumento per il riodino urbanistico ed il progetto per San Bortolo con il Pinqua e l'area dell'ex Gabar, senza alcun consumo di suolo

ROVIGO – Lunedì 20 novembre è stato approvato dal Consiglio Comunale l’adozione del Piano degli Interventi, lo strumento urbanistico che la città di Rovigo attende dal 2012.

Considerato vuoto ed inconcludente da parte della minoranza consiliare, che ha cercato con una mozione proposta da Michele Aretusini (Lega) di farne rinviare l’adozione, adducendo problemtiche di mancato adeguamento del piano di rischio idrogeologico del territorio, è stato sottoposto al Consiglio il progetto definitivo ed esecutivo di riqualificazione del quartiere San Bortolo, un intervento per complessivi 19 milioni di euro denominato “ex Gabar – Pinqua”. Per il tecnico intervenuto in consiglio comunale, l’architetto Piergiorgio Tombolan e associati: “Non vendiamo tappeti, il Pat è rimasto fermo per 7-8 anni senza alcuna attualizzazione da parte dell’amministrazione precedente. Abbiamo l’obbligo con il Piano degli interventi di rispettare il Pat, quindi non sono ricevibili giudizi come “piano vuoto e inconcludente” per un Piano degli interventi che rispetta il Pat”.

Secondo il sindaco Edoardo Gaffeo è “semplicemente, la più grande opera di investimento pubblico in città dai tempi della costruzione dell’ospedale civile di Viale Tre Martiri”.

La mozione presentata dalla Lega sull’aggiornamento del rischio idrogeologico sul piano interventi è stata bocciata con la presidente Nadia Romeo astenuta, la minoranza favorevole compresi Antonio Rossini e Mattia Maniezzo favorevoli insieme a Damiano Sette e Tiziano Menon favorevole. Il conteggio dei voti per la mozione è stato di 17 voto contrari, 9 favorevoli ed 1 astensione.

Per Federico Saccardin: “ci muoviamo all’interno del Pat, come prevede la normativa, è stato adempiuto ad un compito mai fatto, ovvero rispondere a che cosa è ancora congruo del Prg del ’94 rispetto al Pat approvato dopo.

La proposta di riordino urbanistico, attraverso la delibera, non preclude la possibilità di ulteriori modifiche in quanto ciò che oggi si è discusso e si voleva deliberare sotto forma di mozione, che avrebbe rinviato il punto, è possibile farlo dopo, con lo strumento della osservazione. Il procedimento è flessibile e può essere aggiornato e perfezionato, anche annualmente.

Oggi discutiamo dell’avvio di un procedimento che attende da anni e che prevede future, giuste ed eventuali adeguamenti in merito ad osservazioni al piano degli interventi, che non è un piano prettamente urbanistico, ma uno strumento di governo del territorio all’interno del Pat“.

Per Graziano Azzalin, con cui il proponente Aretusini si è fortemente scontrato in consiglio comunale, tanto da costringere la presidente Romeo a sospendere la seduta, “non è una questione di campagna elettorale come dice la minoranza”.
Per l’ex capogruppo Pd, “una amministrazione è in dovere di amministrare fino all’ultimo giorno. Forse potevamo farlo prima, vero, ma non voglio dare giudizi se sia perso tempo o se ci è voluto più tempo.
Questo non c’entra nulla sul giudizio dell’operato dell’amministrazione in carica. Noi abbiamo fatto il piano, e chiediamo che venga adottato, oggi. Voi direte: l’avete fatto tardi, bene, ma sarà adottato. Sarà materia di campagna elettorale, lo direte ai vostri elettori, vedremo come andrà quando ci sarà la campagna elettorale.

L’amministrazione Gaffeo è nella pienezza e legittimità amministrativa nel votare ed adottare il piano – sottolinea Azzalin – interloquire con il Genio Civile si può fare, se necessario, successivamente. La mozione di Aretusini è irrituale, soprattutto nei tempi di interrogazione, proprio per voler bloccare il piano in approvazione oggi”.

Per quanto riguarda gli emendamenti al Piano degli interventi, il primo, presentato dal consigliere Mattia Moretto è stato ritirato; quello della consigliera Monica Gambardella, bocciato; quello di Lorenzo Rizzato, sulla possibilità di ampliamento volumetrico di abitazioni nelle Zone C.1 fino ad una massimo di 800 metri cubi con un massimo di due unità abitative, con parere favorevole degli uffici, è stato adottato all’unanimità dei presenti; il quarto, presentato da Aretusini per abitazioni che non rispettano le distanze minime di leggi successive, in genere abitazione costruite prima del 1968, è stato bocciato con 8 contrari, 9 astensioni e 4 favorevoli; il quinto presentato da Mattia Moretto sulle demolizioni e ricostruzioni di edifici con cambio di sagoma, e le distanze preesistenti, è stato approvato all’unanimità dei presenti; il sesto presentato da Monica Gambardella è stato stralciato nella parte ritenuta non favorevole degli uffici tecnici e votato solo per la prima parte ritenuta favorevole, è stato quindi approvato, parzialmente, all’unanimità.

Il settimo emendamento, presentato dal sindaco Edoardo Gaffeo, ritenuto presupposto necessario all’approvazione del Pinqua da parte sia del segretario generale Alessandro Ballarin, che dal dirigente Scalabrin, è stato oggetto di rilievo da parte del consigliere Rizzato, che ha chiesto la modifica del passaggio in emendamento “che verrà votato in consiglio comunale” in riferimento al progetto Pinqua, in quanto la mozione viene votata prima della approvazione del Pinqua stesso.
“E’ interesse dell’amministrazione l’approvazione del Pinqua” ha dichiarato il segretario Ballarin, Romeo ha suggerito la modifica con una breve sospensione del consiglio, il sindaco Gaffeo è intervenuto leggendo la modifica con “che verrà sottoposto all’attenzione del consiglio comunale”.
L’emendamento è stato approvato con 18 voti a favore, 1 contrario e 2 astensioni. Parte dell’opposizione con Lega, Fdi, Gambardella al momento del voto sul Piano degli interventi emendato è uscita dall’aula. Il Piano è stato approvato nella sua forma generale, con gli emendamenti proposti, compreso quello a firma del sindaco Gaffeo per la realizzazione del Pinqua ed il riordino dell’area ex Gabar.

A conclusione del consiglio comunale è stata quindi approvata la delibera di presa d’atto della variante al Piano degli interventi, illustrata dall’assessore ai lavori pubblici Giuseppe Favaretto, per il progetto Pinqua con 19 voti a favore, e quattro astensioni dalla minoranza.

L’affidamento dei lavori avverrà entro il 13 dicembre, con avvio nei primi mesi del 2024 e conclusione nel 2026. Verranno realizzati due parchi urbani, edifici di edilizia popolare, la ristrutturazione dell’attuale sede della polizia locale con nuovi spazi dedicati al conservatorio, e all’insegnamento della musica per le scuole oltre alla riqualificazione del Teatro Studio.

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