Vanni Destro: Meno persone, meno risorse, meno servizi essenziali in provincia di Rovigo

Contro lo spopolamento del Polesine il Comitato per l'Art. 32 propone: fusione dei Comuni piccoli, politiche abitative per i giovani e maggiore sviluppo sostenibile del territorio

ROVIGO – Al grido di allarme lanciato da Cgil Rovigo (LEGGI ARTICOLO) dopo l’analisi dei dati raccolti dallo studio della Fondazione “Di Vittorio” si agiunge il commento, propositivo, di Vanni Destro per il Comitato per l’Art. 32 sul fenomeno dello spopolamento del Polesine.

“Il Polesine ormai è ampiamente al di sotto dei 230.000 abitanti – rileva Destro – Un territorio in cui un quarto degli abitanti è al di sopra dei 65 anni, la natalità è molto bassa e l’emigrazione giovanile è consistente. Una provincia fatta di piccoli Comuni, di realtà amministrative con pochi mezzi e poche risorse, che a stento riescono a garantire i servizi minimi. E con lo spopolamento andrà sempre peggio”.

Secondo il Comitato per l’Art. 32 un territorio come il nostro si espone a potenziali invasioni di impianti o sostanze pericolosi dal punto di vista ambientale e della salvaguardia della salute: “la bassa densità antropica con la relativa poca opposizione favoriscono la penetrazione di ci fa profitto senza troppi scrupoli” sottolinea Vanni Destro che propone le poche strade da percorrere per cercare di invertire il trend della riduzione della popolazione.

“La prima è l’accorpamento delle piccole realtà amministrative per farne Comuni di almento 10.000 abitanti in modo da recuperare maggiori risorse economiche, la seconda è favorire il ripopolamento praticando politiche sociali e abitative che incoraggino i giovani a rimanere e, magari, altri cittadini a venire qui, la terza, sempre in favore dell’attrazione, è cercare uno sviluppo connesso con le potenzialità del territorio valorizzandole e smetterla di inseguire la vecchia idea di sviluppo che lascia solo inutili cubi vuoti di cemento e zero lavoro”.

“In tutto questo la Provincia e l’Autorità Urbana di Rovigo potrebbero giocare un ruolo importante anche nei confronti della Regione – commenta Destro – In caso contrario possiamo pure decidere che il Polesine si trasformi in una bella casa di riposo, ma senza tanti servizi sociosanitari pubblici causa i pochi denari, fino allo spopolamento definivo. Occorre scegliere in fretta, non ci sono tempi lunghi davanti” concludono dal Comitato per l’Art. 32.

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