La testimonianza di Elisa Baratella, una mamma tenace che ha portato a Badia il corso introduttivo sul metodo ideato da Temple Fay oltre settant’anni fa a Filadelfia 

BADIA POLESINE (Rovigo) – A distanza di quindici giorni dall’incontro tenuto da Manolo Dominguez Alcon, il 22 febbraio in Abbazia, sulla “riorganizzazione neurologica”, abbiamo raccolto la testimonianza di Elisa Baratella, una mamma tenace che ha portato a Badia il corso introduttivo sul metodo ideato da Temple Fay oltre settant’anni fa a Filadelfia, completato negli anni da altri insigni studiosi di diversi campi, quali psicologia, fisiatria, psicomotricità e stimolazione uditiva.

Sono stata a Querceta, in Toscana, dove opera l’equipe di Manolo Dominguez Alcon”, – racconta la mamma, che sulla scorta dell’esperienza vissuta, parla dei progressi sorprendenti della figlia Adele al fine d’incoraggiare chi vive il problema a cercare la soluzione attraverso una corretta informazione.

Tutto origina dal fatto che il Sistema Nervoso Centrale è molto influenzato dagli stimoli esterni e può migliorare le sue capacità, con un riadattamento plastico possibile talora anche in casi di lesioni gravi se viene opportunamente e ripetutamente stimolato. 

L’aspetto più entusiasmante – racconta Elisa – sta nei risultati dell’approccio interdisciplinare – terapie biomediche, neuro-sviluppo e tecniche educative – ben descritto da Manolo nel convegno di sabato scorso. Un metodo all’avanguardia che, rifiutando le etichette e gli stigmi sociali, valuta la persona a 360 gradi”. 

Il problema centrale resta quello di una diagnosi multidisciplinare appropriata, che tenga conto dell’intero aspetto fisiologico della persona. “Io – prosegue Elisa – ho sempre affrontato tutti i problemi di Adele, credendo che tutto sia interconnesso e concorra al miglioramento del quadro clinico-comportamentale. Ho portato mia figlia (che oggi fa le medie) a Villa Beretta, sul lago di Como, dove un’equipe di professionisti multi-disciplinari, tra cui il Dott. Zerbinati, stanno adottando tecniche di intervento mini-invasine per risolvere il “Toe walking”, cioè il camminare in punta di piedi che dopo i tre anni d’età può essere la spia di un’errata processazione di stimoli sensoriali a livello cerebrale, che può anche causare problemi di coordinazione e equilibrio, nonché comportamentali o difficoltà di apprendimento. L’intervento è stato poi eseguito a Torre Pedrera dallo stesso Dott. Zerbinati, seguito da un percorso riabilitativo e fisioterapico specifico ancora in corso. Il risultato è stato sorprendente, oggi Adele cammina con i talloni a terra e fa progressi ogni giorno verso una deambulazione corretta. Alcune teorie sostengono che l’appoggio a terra dell’intera pianta dei piedi stimoli alcune funzioni cerebrali, non possibili con la camminata in punta. A conferma dell’approccio a 360 gradi del mio credo”

Un tema sul quale ha insistito nel convegno del 22 febbraio Manolo (che è anche nutrizionista), è quello alimentare, quando afferma: “Mangiamo ma non ci nutriamo correttamente …dovremmo invece preoccuparci dell’assimilazione, poiché l’alimentazione è la prima cura”. Secondo alcuni studi tra le cause dell’autismo si annoverano anche problemi di natura metabolica, in particolar modo sarebbero proprio glutine e caseina ad influire negativamente sul cervello e a scatenare potenzialmente la manifestazione dei disturbi in soggetti sensibili.

L’idea che si possa intervenire sui deficit neurologici attraverso una specifica cura dell’intestino, trova conferma negli studi di alcuni gastroenterologi di fama internazionale, tra cui il Dott. Balzola (di Torino), esperto nel trattamento dietetico/farmacologico delle malattie infiammatorie croniche intestinali presenti nella sindrome autistica e nelle malattie degenerative neurologiche in generale. Alcuni approcci prevedono analisi ematiche, di saliva, di feci, urina, capelli ed altri esami utili ad individuare la presenza di elementi tossici o un malfunzionamento metabolico. A valle si instaura un intervento dietetico appropriato per ridurre i problemi digestivi e intestinali che possono causare un “intestino permeabile” a digerire correttamente le proteine​​ necessarie allo sviluppo cerebrale e fisiologico. 

“I risultati che Adele ha raggiunto in pochi mesi sono stupefacenti, sostiene la mamma.

A Querceta l’Istituto diretto da Manolo organizza appositi corsi introduttivi gratuiti ogni sei mesi. Qualora si decida poi di intraprendere il percorso iniziale, questo consiste in tre giornate, incluse analisi metaboliche, ove necessarie, per le quali è possibile accedere al rimborso di buona parte delle spese, compresi vitto, alloggio e viaggio. Esattamente come nei percorsi ABA “Applied Behavior Analysis” (tradotto: “Analisi Comportamentale Applicata”).La legge in Veneto è la stessa. 

Mamma Elisa, in ogni caso, è a disposizione per informazioni (contattabile al n. 347 880 9565) e soprattutto per incoraggiare le famiglie a “Non smettete di cercare”.

Ugo Mariano Brasioli

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