Un tuffo nel passato con momenti di commozione e nostalgia

“Zelo un paese in 200 scatti”, presentato l’8 dicembre nella sala parrocchiale don Paolo Martini l’opera di Germano Sprocatti, fotografo naturalista e Ilaria Raisi attivista nel recupero delle tradizioni della quotidianità del passato zelese

ZELO (Rovigo) – Germano Sprocatti, fotografo naturalista e Ilaria Raisi attivista nel recupero delle tradizioni della quotidianità del passato zelese, sono gli autori del libro “Zelo un paese in 200 scatti”, presentato l’8 dicembre nella sala parrocchiale don Paolo Martini.Una sala, stracolma di gente proveniente addirittura da fuori paese. C’erano anche alcuni dei protagonisti immortalati da Sprocatti. 

“Normalmente – ha commentato Giorgio Maragna nel ruolo d’improvvisato moderatore – alla presentazione dei libri ci sono quattro gatti, stasera invece superiamo le 120 presenze e questo conferma la bontà della proposta e l’attesa per la presentazione”. 

Purtroppo entrambi gli autori sono mancati all’appello per motivi personali diversi ma ampiamente giustificabili. Ciononostante Maragna (anche lui cultore di tradizioni, folclore e aneddoti del paese) se l’è cavato benissimo, reggendo la presentazione col sindaco Natale Pigaiani, che ha definito Sprocatti “Professore della foto”.

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“Per capire Zelo – è stato spiegato – è necessario considerare gli elementi che troneggiano nell’iconografia del paese: il campanile del 1724 (sopravvissuto al bombardamento alleato del 2 marzo 1945) e il ponte asburgico, ricostruito, a dorso di mulo sul Canalbianco”. Quest’ultimo ha rappresentato per molto tempo l’incontro fra le terre ferraresi e il veneto. Non a caso oltre il Tartaro, verso Ceneselli, si parla un dialetto simile all’emiliano mentre al di qua, resta il veneto rodigino.

Attorno al ponte e a quel campanile sopravvive dunque l’identità di Zelo, che le stupende immagini di Germano Sprocatti cercano di ricostruire a imperitura memoria.

A Maragna, va dunque il merito dell’ottima presentazione, iniziata con una bonaria provocazione al Sindaco: “Chissà se si ricorda quando di quel giovedì di due anni fa, quando nel suo ufficio ci siam trovati con l’assessore Mariella (Sperandio) e gli ho chiesto dei soldi per un libro fotografico”. Da quella prima iniziativa è scaturito il percorso che ha portato alla realizzazione del volume fino alla presentazione ufficiale. La generosità dell’Amministrazione comunale, per altro, è stata integrata dall’intervento di diversi sostenitori, altrettanto generosi, presenti in prima fila. 

Di Ilaria Raisi è stata letta la motivazione della sua adesione gioiosa alla realizzazione: “È stato un tuffo nel passato con momenti di commozione e nostalgia, durante le quali ci siamo resi conto di far parte integrante della storia del nostro paese, dove sopravvive il senso del vivere a misura di persona”.

È seguito il commento di alcune foto del volume, accompagnandole con la spiegazione realizzativa e, soprattutto, contestualizzandole nell’ambientale storico-sociale. “Immagini mai banali, che restituiscono momenti identitari di questa piccola comunità, narrandone la vivacità e l’evoluzione del costume, – ha rilevato Maragna – per cui, in definitiva, ogni foto rifotografata prende nuova vita”.    

Il sindaco, Natale Pigaiani, ha parlato di una pubblicazione “importantissima” per la cittadinanza, perché a dispetto delle difficoltà realizzative incontrate “…fotografa trent’anni di storia (dal 1970 al 1990), della nostra cultura”. Infine, ha sostenuto il sindaco, “Scrivere per ricordare e per trasmettere la nostra storia al futuro è un’impresa straordinaria che merita d’essere raccontata”.

L’intero ricavato della vendita del foto-libro sarà devoluto alle due associazioni sportive paesane (Bentivoglio e Nuova Zelandia), “…che poi, – ha spiegato Maragna – riverseranno l’importo ricevuto nella comunità, attraverso le loro attività”. 

Come da consuetudine, un rinfresco ha concluso l’incontro.  

Ugo Mariano Brasioli

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