Fondazione Banca del Monte di Rovigo promuove un progetto di ricerca sulla situazione storico-linguistica e sui cambiamenti socio-antropologici 

ROVIGO – La Fondazione Banca del Monte di Rovigo indice un bando per l’assegnazione di un premio per tesi di laurea che verte sullo stato dell’uso del dialetto veneto nella variabile polesana. Si tratta di un bando che intende promuovere una ricerca antropologica, storica, sociologica sulle motivazioni del progressivo allontanamento dell’uso del dialetto veneto di Rovigo e provincia da parte degli abitanti, che appare più marcato e rapido rispetto ad altri dialetti non solo del territorio nazionale ma anche in altre realtà venete.

Al concorso per l’assegnazione del premio possono partecipare laureandi e laureati delle facoltà umanistiche di tutte le università italiane entro l’anno accademico 2026/2027. La tesi verterà in particolare sull’indagine della situazione storico-linguistica dal secondo dopoguerra; sull’analisi dei cambiamenti di cause e condizioni che hanno influenzato l’attuale uso del dialetto; sull’individuazione dei motivi che determinano la situazione di impoverimento linguistico.

Una commissione tecnico-scientifica sarà nominata dalla Fondazione, composta da esperti individuati tra i componenti la Giuria del Premio Raìse, per la valutazione dei lavori candidati e l’assegnazione del premio. Il premio è stabilito in euro 2.000 (duemila).

La Fondazione ritiene importante la consapevolezza del valore identitario del dialetto,  non tanto come forma in sé o moto nostalgico ma nella convinzione che la perdita di una lingua rappresenti perdita di storia, tradizione, identità di un’intera comunità. La Fondazione, sensibile agli aspetti culturali del territorio, sostiene pertanto la ricerca di tipo storico sociale antropologico che chiarisca i motivi di un decadimento progressivo della lingua dialettale nella città di Rovigo e nella sua provincia.

Da recenti analisi (Fonte: sDemos, Osservatorio del Nord Est settembre 2024 – Base Veneto: 600 casi – www.gazzettino.it)  emerge “l’assenso tra gli intervistati di riconoscere e tutelare il veneto in quanto lingua come avviene per il sardo, il ladino, il friulano, eccetera”. Si tratta quindi, “identificando il veneto a rango di lingua al pari di altre, di portare avanti l’istanza di preservarla, tenerla viva per non perdere una parte della storia e delle radici che sono le fondamenta  della cultura da cui proveniamo, seppure come grande mosaico che contribuisce alla ricchezza culturale e storica del Paese”. 

Con riferimento al Premio Raìse, dedicato a testi in prosa, poesia e teatro in lingua dialettale, i giurati hanno ultimamente verificato che “la lingua spesso riflette ricordi personali estranei al presente ma riferiti al passato fatto di nostalgia e non una lingua interessata ad un futuro prossimo e al rinnovamento”.  

Di qui la preoccupazione che, scomparsi gli ultimi testimoni, la lingua sia destinata a soccombere. Mentre il Premio Raìse va apprezzato perché ricerca il senso delle proprie radici, ciò di cui ora si sente necessità è indagare sulle motivazioni culturali storiche sociali antropologiche dell’impoverimento e della perdita di fruizione della lingua dialettale del territorio del Polesine.

Per modalità e termini di partecipazione si rimanda al sito della Fondazione Banca del Monte di Rovigo https://www.fondazionebancadelmonte.rovigo.it/ alla voce BANDI E CONCORSI.

Informazioni:  segreteria@fondazionebancadelmonte.rovigo.it tel. 0425 422905

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