Uil Rovigo su Iras: Una soluzione c’è sempre, basta volere

"Lasciamo Casa Serena in concessione alla Regione del Veneto, oppure ad Ulss 5 Polesana ed Ater" afferma Maria Cristiano Pavarin che propone di scindere l'aiuto economico ad Iras dal futuro dell'immobile vuoto di via Bramante

ROVIGO – Il sindacato Uil per voce del proprio segretario della Funzione pubblica Maria Cristiano Pavarin sostiene che, arrivati a questo punto (LEGGI ARTICOLO), “ci pare ovvio che l’unica strada percorribile possa essere quella di scindere, in una prima fase, la questione dello scioglimento della convenzione fra Coomune ed Iras Rovigo dalla questione della riqualificazione e del rilancio di Casa Serena, passaggio che riteniamo fondamentale”.

“Le due operazioni, entrambe necessarie per il futuro dei servizi di Rovigo e di tutto il territorio, potranno tranquillamente seguire due binari paralleli” sostiene il sindacato.

“L’emergenza nell’emergenza è rappresentata dall’esigenza di mettere in sicurezza l’Iras e di farlo in tempi rapidissimi, mentre su Casa Serena si può ragionare su un arco temporale più lungo” continua Pavarin riferendosi alla necessità di Iras di ricevere aiuto economico dal Comune di Rovigo per oltre 3 milioni di euro per tamponare la propria questione debitoria che rischia di portare l’ente socio assistenziale rodigino alla messa in liquidazione da parte della Regione del Veneto che da quasi 7 anni la gestisce tramite il proprio commissario straordinario.

Le soluzioni per rilanciare la struttura di via Bramante sono almeno un paio – afferma Pavarin – Oltre alla ben nota operazione che era stata prevista con l’accordo di programma, perché non pensare, una volta determinata l’operazione transattiva per la risoluzione della convenzione, ad una unica convenzione tra il comune di Rovigo e la Regione?
Oppure, perché non realizzare un progetto per la gestione in comodato d’uso gratuito di Casa Serena di lungo periodo ad Ulss e Ater che in cambio potrebbero a questo punto provvedere loro agli investimenti necessari per l’adeguamento della struttura alle proprie necessità?”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultime notizie

Ultime notizie