Tutti i candidati di Rovigo al fianco di Zambelli per il progetto “Arena Battaglini”

Un maxi impianto con foresteria, sky box, tribuna Quaglio interamente coperta, pannelli fotovoltaici, ed una club house degna. Vale 5,5 milioni di euro

ROVIGO – Quando si fa un incontro pubblico sul tema della riqualificazione dello stadio Battaglini non ci sono vincitori. E’ da almeno 15 anni che in ballo ci sono progetti, ricordiamo che il primo era della Navarrini architetti associati, che su incarico del Comune di Rovigo aveva proposto una valida soluzione. L’unico reale problema è la mancanza di soldi. Palazzo Nodari con il lodo Baldetti non ha avuto risorse, si è proceduto a stralci, grazie al contributo della Regione Veneto.

Il primo corposo intervento è stato effettuato per i Mondiali U20 nel 2011 con l’installazione dei nuovi fari, erano assolutamente necessari, purtroppo costarono al Comune (Giunta Merchiori) una cifra considerevole, non rientrarono nel bando regionale. Poi fu sostituita gran parte della recinzione esterna, non era norma. Con la giunta Piva, su indicazione dell’ex assessore Andrea Bimbatti, fu rimossa anche la rete divisoria tra il pubblico della tribuna Lanzoni e il campo, è stata creata una staccionata che più si addice al mondo del rugby. 

Nel recente passato grazie ai soldi della Regione sono stati riqualificati gli uffici della tribuna Lanzoni, è stata creata una palestra (con un progetto molto discutibile) sotto la tribuna Quaglio dove sono sorti anche degli uffici, che dovevano essere adibiti a museo del rugby. Sistemata anche la palestra della Monti Junior Rovigo, grazie anche alla società. Questi ultimi interventi sono stati inaugurati dalla Giunta Bergamin. 

Recentemente il Comune di Rovigo (Giunta Gaffeo) ha abbellito la tribuna Lanzoni con i seggiolini rossoblù, un bel colpo d’occhio con la scritta “Rovigo”. Gli interventi dell’ultima Amministrazione hanno riguardato anche le luci d’emergenza, ma lo stadio è lontano anni luce dagli standard internazionali.

Una sorta di vorrei, ma non posso. La verità è che per rendere lo stadio Battaglini un impianto moderno, realizzato negli anni 60’, servono svariati milioni di euro (5,5 milioni per l’esattezza). E’ uno degli impianti d’eccellenza del capoluogo, al pari dello stadio Gabrielli e del Pattinodromo delle Rose. Nel 1971 era l’unico stadio unicamente dedicato al rugby, per tre anni di fila ci ha giocato la Nazionale. 

Bisogna rifare la copertura della tribuna Quaglio, la club house (va demolita, è indegna), creare degli spazi nell’attuale tribuna sud (non a norma), una struttura attrezzata con foresteria, merchandising ed altro. Ci sarebbe molto altro da fare per raggiungere lo standard di Treviso, non serve andare troppo distante per vedere come si fanno le cose. Facendo qualche chilometro in più si può fare un giro a Calvisano (da quelle parti le cose le hanno fatte davvero).

Recentemente la Giunta Gaffeo aveva approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica, relativo all’esecuzione di un intervento di  “Rifunzionalizzazione architettonica, strutturale e impiantistica del complesso sportivo”, per la partecipazione ad un bando nazionale di finanziamento. In ballo 1 milione e 300 mila euro, per il rifacimento completo della copertura della tribuna Quaglio, un impianto fotovoltaico che ricopre interamente la superficie e un sistema di recupero delle acque meteoriche. La cifra chiesta è di 650 mila euro, ma l’amministrazione era pronta a raddoppiare aggiungendo altri 650 mila euro. Tutto è sfumato perchè è stata presentata in ritardo di tre ore la richiesta, ma non tutto è perduto, il progetto è in coda e potrebbe essere “ripescato”.

Il Comune di Rovigo è rimasto fuori dalla graduatoria dei fondi ministeriali del bando Sport e periferie al quale aveva partecipato, ed era già rimasto escluso anche dai bandi Pnrr.  In questo ultimo caso l’Amministrazione Gaffeo ha fatto il possibile, ma ci sono decisioni prese dall’alto che sfuggono al controllo dei Comuni. La Fir ha puntato su Milano, un solo impianto poteva godere del finanziamento, Rovigo ci ha provato.

Nel mezzo un presidente, costretto a fare i salti mortali, a Francesco Zambelli patron della FemiCz Rovigo dovrebbero fare un monumento a prescindere. Nel 2014 fu costretto a firmare una convenzione definita “capestro”, accollandosi le spese di messa a norma dell’impianto. C’è stato il concreto rischio che i Bersaglieri si ritrovassero senza stadio, dovendo chiedere ospitalità a Badia Polesine. Quasi 70 mila euro sborsati dal patron Zambelli, una vertenza poi sanata grazie all’Amministrazione Gaffeo, questo è giusto precisarlo.

Venerdì 31 maggio, presso la Sala Consiliare dello Stadio Mario Battaglini, il presidente Zambelli ha invitato i candidati sindaci di Rovigo, per un incontro moderato dal giornalista de “Il Gazzettino” Ivan Malfatto, presente anche il delegato provinciale del Coni, Lucio Taschin. Tema ovviamente la riqualificazione dello Stadio Mario Battaglini. Non è una questione di poco conto, perchè adeguare il Tempio del rugby italiano agli standard internazionali significa dare impulso anche all’economia del territorio. Ci sarebbe la possibilità di ospitare incontri delle Nazionali azzurre minori (per la Maggiore servono almeno 30 mila posti), oppure l’ex Celtic League, ora Pro14. La Coppa Italia sul tavolo, l’unica vinta dai Bersaglieri (che in bacheca hanno però 14 scudetti), una sorta di urna per estrarre in ordine casuale gli interventi.

Valeria Cittadin, Ezio Conchi, Federico Frigato, Edoardo Gaffeo, Antonio Rossini, Palmiro Franco Tosini, c’erano tutti. Nessuno è voluto mancare. In sala anche diversi candidati consiglieri.

Il giornalista Ivan Malfatto in avvio ha ricordato che l’Amministrazione comunale (all’epoca guidata da Bergamin) ha riconosciuto il rugby come patrimonio della città, poi la parola è passata al patron Zambelli “L’idea di ammodernare il Battaglini è nata 3 anni fa quando, il presidente Fir Marzio Innocenti aveva previsto una possibile svolta per il rugby di secondo livello, e noi eravamo in quella fascia, che aspirava affinché Rovigo potesse essere pronto ad avanzare all’Alto livello. Chiaramente ci serviva lo stadio, da qui ci siamo attivati per un progetto. Senza impianto è chiaro che siamo fuori dai giochi. Quando abbiamo ricevuto dalla Fir la lettera che il Battaglini è un impianto di interessa Nazionale ci siamo subito mossi per accedere ai fondi Pnrr, ma poi ritengo, che per ragioni politiche quella possibilità è andata a finire a Cernusco sul Naviglio”.

In ballo c’erano ben 4 milioni di euro, la Fir aveva una carta da giocare, lo ha fatto, è non ha pescato Rovigo.

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Zambelli vorrebbe anche accogliere la sede della neonata Lega Rugby nella nuova struttura della tribuna Sud “Se il Comune, che è proprietario dell’impianto, si attiva impegnando delle risorse finanziarie per favorire anche gli apporti esterni, che di sicuro ci sono, tra Regione Veneto, Fondazione Cariparo e Fir, noi siamo in grado di raccogliere un supporto economico per favorire il decollo di questo progetto. Il rugby è un patrimonio del territorio, 60 anni fa la comunità ha voluto realizzare questo impianto sulla scia delle vittorie e dell’attenzione maturata con i risultati”. Zambelli ha anche evidenziato l’importanza del settore giovanile, soprattutto dell’Under 18 ed U16, per questo c’è la necessità di una foresteria per poter ospitare i ragazzi in tutta sicurezza, avendo così anche la possibilità di studiare. “Abbiamo pensato di realizzare una ventina di stanze per loro, sopra la vecchia palestra, che per gli standard internazionali non è adeguata, ne serve una da 500 metri quadri”. 

C’è un progetto, l’architetto e ingegner Alessio Pipinato, membro del Cda della Rugby Rovigo Delta, lo ha presentato. Si chiama “Arena Battaglini”. Una realizzazione a stralci visto l’importo, oltre 5 milioni di euro. Tre le direttrici principali: la prima l’aggiornamento degli impianti e della sicurezza con un riammodernamento completo. Gli spazi non sono sufficienti per ospitare 5400 spettatori, il progetto lo prevede. Si realizzerà una nuova tribuna Sud (ora inagibile), e un museo che racconta la Rugby Rovigo passata e futura. Ma ci sono aspetti importanti per i campi di allenamento, inclusa la tribunetta che divide il campo 2 e 3. Da rifare anche la Club House e la copertura della tribuna Est, mentre nella Lanzoni sono previsti dei sky box, spazi molto ricercati che offrono una visione particolare dell’evento. Poi un progetto chiamato rugby college, una nuova ala del complesso per accogliere i ragazzi (anche minori che arrivano da fuori città), con alloggi (custode compreso), ed aree ricreative, con il rifacimento della vecchia palestra. La terza linea prevede il marketing, soprattutto per quanto concerne l’esterno dell’impianto. Si vuole rammodernare tutti i muri esterni per comunicare cosa è il Tempio del rugby italiano.

“Rovigo e rugby vanno di pari passo – ha affermato Federico Frigato candidato sindaco per la lista civica Rovigo si Ama – chiunque aspira a diventare sindaco non può ignorare questo fatto, è innegabile. Anche dal punto di vista del marketing il rugby deve essere il fulcro di questo progetto. Bisognerà capire quali sono le priorità, il progetto è importante. Bisogna partire dal fatto che il Rugby Rovigo è un asset, come nel calcio Milan e Inter per Milano, e Juventus e Torino per Torino. Mi risulta che non ci sia l’agibilità, non è possibile. Bisogna essere seri, la Rugby Rovigo entra spesso nelle beghe politiche, ma non fa bene alla Rugby Rovigo, sono passate le amministrazioni, ma siamo ancora qui. L’idea del College è un nodo centrale, ci sono finanziamenti europei a cui si può ambire, la Fondazione Cariparo può aiutare per l’impiantistica rivolta ai giovani”.

“Nella carta d’identità di Rovigo c’è il rugby – ha detto il candidato sindaco Ezio Conchi (lista civica Cambia Rovigo, insieme a Presenza Cristiana) – lo è per meriti, non solo per i successi sportivi, è un segno distintivo che deve restare nel tempo. Io ci credo e ci siamo impegnati nel nostro programma, tra i vari punti presenti c’è l’importanza fondamentale di valorizzazione lo stadio Battaglini, pensando alla capienza minima necessaria per ospitare incontri internazionali. Ribadisco il nostro impegno a prescindere, se sarò Sindaco, e anche se non entreremo nella maggioranza. Il nostro appoggio c’è”.

“Ringrazio il presidente Zambelli per tutto quello che fa – ha detto il candidato sindaco Palmiro Tosini (Pd e lista civica)- lo stadio Battaglini ha bisogno di opere di efficientemente energetico, una eccellenza per la nostra città, so che sono avviati dalla precedente Amministrazione dei progetti che andranno portati avanti, a presiedere dal nuovo Sindaco, per l’importanza dello sport del rugby per questa città. Da profano di questa materia, mi permetto di dire che la Rugby Rovigo è conosciuta all’estero in Galles e in Sudafrica, dovrebbe sorgere una sorta di parternariato, cercando fondi europei”.

“E’ innegabile che per Rovigo il rugby caratterizza la città – ha sottolineato la candidata sindaco Valeria Cittadin (Fratelli d’Italia, Lega per Salvini premier, Forza Italia, Azione, e lista civica) – siamo conosciuti all’estero per il rugby, da parte di chi governerà il Comune dovrà avere la giusta attenzione. C’è anche una grande dimensione educativa del rugby, uno sport che ha come obiettivo quello di partecipare per vincere, ma che sa anche perdere. Nella mia lista civica abbiamo anche Edoardo Lubian e Nino Rossi, un segnale che vogliamo dare non solo al rugby. Cercheremo di trovare le risorse per lo stadio anche al di fuori del Pnrr, il Comune non può farcela da solo, ma soprattutto allo stadio si potranno anche organizzare dei concerti, evitando di doverci sempre spostare fuori città. Non solo Roverella in centro, ma mi piacerebbe che ci fosse un ruolo di rappresentanza, un piccolo museo del rugby”.

“Dico subito chi è l’assassino – ha esordito Edoardo Gaffeo (Lista civica per Rovigo, Forum dei Cittadini e Movimento 5 Stelle)-  perchè nei gialli è così. Quando c’è stata quella dichiarazione dell’Amministrazione del 2015, c’era ancora una vertenza del 2014 con la Rugby Rovigo Delta, i famosi 65 mila euro per la messa a norma che non erano mai stati pagati dall’Amministrazione comunale, abbiamo fatto anche un debito fuori bilancio per sanare la questione. Abbiamo introdotto una serie di investimenti aggiuntivi, la poltrona della tribuna vip, abbiamo trovato i soldi per lampade di emergenza, per l’avvio della certificazione antincendio, sono fatti, non sono chiacchiere. Bisogna avere contezza degli eventi, faccio una cronistoria. 2022, bando sport ed inclusione sociale Pnrr, cluster 1. Poteva essere finanziato solo un progetto per Federazione appartenente al Coni, e si poteva partecipare ad un solo progetto. Abbiamo accontentato il presidente, siamo riusciti ad entrare nella short list, abbiamo predisposto il progetto di massima, 4 milioni euro potevano essere ottenuti, eravamo in pieno Covid, ci è stato risposto che la decisione andava in altre direzioni. Per il bando sport e periferie abbiamo messo appunto un progetto, quello che avete visto dell’ingegner Pipinato, abbiamo candidato lo stralcio della tribuna Quaglio, voglio ricordare che è un bando a sportello, chi prima arriva meglio alloggia,  siamo ancora in fase di revisione. Sono stati ammessi i progetti presentati alle 16 e 45, noi lo abbiamo fatto alle 19 e 10. Quindi bisognerà chiarire se ci sarà lo scorrimento dei progetti (quelli rimasti fuori, ndr). Pensiamo di avere dei punteggi importanti. La tribunetta tra i campi 2 e 3 è stata già caricata nel portale di Fondazione Cariparo a febbraio 2024, l’Ente farà le sue scelte, noi come Amministrazione abbiamo fatto tutto quello che serviva. E’ un progetto importante, il mio sogno è rivedere a giocare a Rovigo gli All Blacks”.

L’ultimo intervento è stato quello di Antonio Rossini (lista civica Noi per Rossini e Alleanza dei Moderati): “Come Rovigo dobbiamo alzare il livello, come Comune bisogna avere una visione più ampia per un progetto ambizioso. Un progetto quello dello stadio a medio e lungo termine, che vuole dare un futuro alla città, e questo molto apprezzabile. Prima di venire qui ho chiamato l’ex assessore Favaretto, mi ha dato una visione sul progetto, dobbiamo pensare in grande. Poi voglio dire che, se fossi Sindaco, confermerei da subito, a vita, in qualità di assessore ai Lavori Pubblici, Giuseppe Favaretto per l’onestà intellettuale. Dobbiamo anche lavorare meglio con la Federazione secondo me, il museo ben venga, ma penso che debba essere qui al Battaglini, che deve essere un biglietto da visita della città e per lo sport. Un pallone dal rugby nella rotatoria d’ingresso della città potrebbe essere un’idea per riconoscere quello che ha fatto in passato, e quello che farà in futuro”

Zambelli ha chiuso l’incontro dandosi un tempo: “Mi sono dato 3 anni per raggiungere questo obiettivo”, poi il patron ha regalato la cravatta della Rugby Rovigo Delta a tutti e sei i candidati sindaci.

Giorgio Achilli

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