Stop per una intera giornata di lavoro per cambiare la manovra di bilancio, aumentare i salari, le pensioni, finanziare la Sanità pubblica, l'Istruzione, i servizi ed investire nelle politiche industriali

ROVIGO – ROVIGO – Uno sciopero che potrebbe mettere in ginocchio i consumi del Black Friday, vista l’adesione di tutto il comparto della logistica.
In Polesine i lavoratori di Amazon, la più grande azienda privata per numero di dipendenti, potrebbero aderire incrociando le braccia per un intero turno di lavoro. “Le rappresentanze sindacali in Amazon sono ben due – annuncia Pieralberto Colombo per la Cgil Rovigo – gli iscritti ai sindacati sono un 10%. Abbiamo fatto passi da gigante negli ultimi tempi, da quando eravamo fuori dai cancelli con il camper dei diritti per sensibilizzare i lavoratori sul concetto di lavoro di qualità, piuttosto che di quantità”.

L’assenza della sigla della Cisl allo sciopero generale del 29 novembre (lo scorso anno venne organizzato il 24 novembre LEGGI ARTICOLO) non sorprende: “è anni che la Cisl non aderisce ad uno sciopero generale da 8 ore di lavoro, considera le nostre posizioni ideologiche e lo strumento di lotta poco utile” aggiunge Colombo.

“Dispiace che non venga capita l’importanza dello strumento dello sciopero, che, purtroppo, viene usato molto poco. Manifestazioni tante, ma scioperi da 8 ore molto pochi” ribadde dalla Uil Gino Gregnanin.

La manifestazione di Rovigo comincia con il concentramento delle 9.30 in piazzale della Questura, per proseguire con un corteo che verso le 10.30 arriverà in Piazza Matteotti dove sono previsti gli interventi che vedranno la conclusione di Rita Longobardi, segretario generale nazionale di Fpl UIL.

Da Longobardi ci si aspetta un intervento su Sanità pubblica e le mancate politiche di assunzioni nel comparto.

Dal punto di vista del Sociale il Polesine conferma il proprio reddito pro capite più basso del Veneto, un allarmante inverno democrafico ed un numero di pensionati superiore a quello dei lavoratori. “Servono politiche di inversione urgente del trend socio economico. Il torpore deve sfumare per la sopravvivenza del tessuto socio economico” concludono in coro Colombo e Gregnanin.

I segretari di Cgil Rovigo e Uil, Pieralberto Colombo e Gino Gregnanin, hanno illustrato le motivazioni dello sciopero generale per una intera giornata di lavoro indetto, e confermato, per venerdì 29 novembre con manifestazione e corteo anche a Rovigo.

Le motivazioni dello sciopero vengono riassunte nella convinzione che “il Governo ci infliggerà 7 anni di austerità con:

  • perdita del potere d’acquisto di lavoratori e pensionati causata da un’infazione da profitti;
  • la crescita della precarietà e del lavoro nero e sommerso;
  • un ulteriore indebolimento del welfare pubblico, tagli a sanità, istruzione, trasporto pubblico, Enti locali, nessuna risposta all’emergenza abitativa, nessun incremento per disabilità e non autosufficienza;
  • rinnovi contrattuali per il pubblico impiego che coprono appena 1/3 dell’inflazione;
  • taglio del cuneo fiscale (con perdite per molti) pagato dagli stessi lavoratori con il maggior gettito Irpef;
  • politiche fiscali che riducono la progressività e che, attraverso condoni e concordati, favoriscono gli evasori;
  • nessun intervento sugli extraprofitti;
  • peggioramento della Legge Monti/Fornero che si applicherà al 99,9% dei lavoratori;
  • insufficiente rivalutazione delle pensioni, con la beffa di un aumento di soli 3 euro al mese per le minime;
  • assenza di una politica industriale e tagli agli investimenti;
  • ritardi nell’attuazione del PNRR e nessuna strategia per il Mezzogiorno;
  • attacco alla libertà di manifestare il dissenso con il Disegno di Legge Sicurezza”.

Le rivendicazioni dei sindacati alle imprese ed al Governo sono di prendere i soldo dove ci sono, ovvero dove si generano extraprofitti, profitti, rendite, grandi ricchezze, evasione fiscale e contributiva.

Cgil e Uil chiedono un finanziamento straordinario per sanità, servizi sociali ed educativi pubblici, non autosufficienza, istruzione, ricerca, una misura universale a contrasto della povertà, compresa la povertà educativa; il rinnovo dei contratti collettivi nazionali pubblici e privati per aumentare il potere d’acquisto, con detassazione degli aumenti; una piena rivalutazione delle pensioni, di rafforzare ed estendere la quattordicesima; la riforma delle pensioni che superi la Legge Monti/Fornero; una politica industriale per i settori manifatturieri e per i servizi con investimenti per difendere l’occupazione – anche con il blocco dei licenziamenti – creare nuovo lavoro e costruire un modello di sviluppo sostenibile; la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, contrasto alla precarietà cambiando la legislazione sul lavoro; il ritiro del disegno di legge sicurezza e rispetto delle libertà costituzionali.

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