Turismo religioso e mobilità lenta per riscoprire il territorio

Non solo via Francigena per raggiungera Roma a piedi per i pellegrini, ma anche la Romea Strata di cui Badia Polesine è capofila in provincia di Rovigo

BADIA POLESINE (Rovigo) – Per le celebrazioni di San Teobaldo, protettore della città, venerdì 1° luglio a Badia era atteso il cardinale Pietro Parolin ma, il Segretario di Stato Vaticano è andato in Africa al posto di Sua Santità. C’era invece Sua Eminenza Giovanni Laiolo presidente del Consiglio d’amministrazione dell’Università Lumsa, il secondo ateneo più antico di Roma.

Fra devozione, tradizione e prospettato business, le celebrazioni Teobaldiane sono state aperte dal convegno, ospitato all’abbazia della Vangadizza, nel quale è stato presentato il tratto polesano della via di pellegrinaggio “Romea Strata”. Un progetto che, attraversando cinque regioni, intende unire le antiche vie consolari romane e le romee che portavano i pellegrini dal Mar Baltico (Estonia) e, ricongiungendosi in Toscana alla via Francigena, a Roma. Badia Polesine è capofila dei Comuni polesani che promuovono il progetto e inaugura la segnaletica del tratto rodigino del percorso.

Secondo il suo ideatore, don Raimondo Sinibaldi la “Romea Strata”, collocandosi proprio nell’Europa centrale, costituirebbe un ponte di fraternità e dialogo tra oriente e occidente ma anche una prospettiva economica per le località attraversate.

L’incontro ha visto gli intervenuti di don Alex Miglioli per il quale il progetto presentato “è un’occasione veramente preziosa” per tutti. Il Sindaco Giovanni Rossi ha invece posto l’accento sulla capacità di questo progetto di attrarre finanziamenti europei attraverso la Regione Veneto, presente con l’assessore Cristiano Corazzari. Questi, portando i saluti del Governatore Zaia, ha parlato del ruolo del turismo lento e devozionale per la valorizzazione del territorio, anche se bisognerà dotare questa rete dei servi indispensabili per vivere pienamente l’esperienza religiosa promuovendo anche le eccellenze locali.

“Siamo alla vigilia di una nuova programmazione che vincolerà i prossimi sette anni questo tipo di proposte e bisognerà saper cogliere queste opportunità, giacché gli aspetti logistici e organizzativi diventano centrali per la riscoperta del turismo religioso”.

Il vescovo di Rovigo Pierantonio Pavanello, richiamando la recente esperienza fatta dalla diocesi di Alessandria sulla via per Venezia, ha ripreso l’importanza religiosa e sociale di questi percorsi. “Le vie devozionali del resto hanno una lunga storia che, recuperando la dimensione religiosa, può far riscoprire la fede in un’epoca in cui tutti, difronte all’incertezza e alla mancanza di punti di riferimento cerchiamo il senso della nostra esistenza”. Secondo il Vescovo, riscoprire la spiritualità del pellegrino lasciandosi guidare da una promessa e accettando anche la precarietà dei passi da fare giorno dopo giorno può diventare un’occasione di scambio e di accoglienza, nel solco della consolidata tradizione polesana.

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Le celebrazioni in onore del patrono, organizzate dall’unità pastorale, con il patrocinio del Comune e la collaborazione di Pro loco e l’associazione dei commercianti Aoeb di Badia Polesine, sono proseguite alle diciannove con la concelebrazione eucaristica solenne. Subito dopo c’è stata la tradizionale processione allo Sperone Bova, sul fiume Adige, cui hanno partecipato anche il vice prefetto Rosa Correale, e il Maggiore dei Carabinieri Giovanni Truglio. È quindi seguita la benedizione delle acque, da parte di Sua Eminenza Laiolo.

La giornata è terminata con una cena organizzata da Pro loco nel chiostro abbaziale con circa 300 commensali.

Ugo Mariano Brasioli

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