Trivellazioni: Il Governo Meloni getta il Basso Polesine al 1950

Dura presa di posizione contro le trivellazioni in Adriatico davanti alle coste della provincia di Rovigo della segretaria Pd di Adria Gessica Ferrari. Dal provinciale un incontro a Porto Tolle con il Pd Veneto

ADRIA (Rovigo) – “Mentre l’Europa punta al raggiungimento degli obiettivi ambientali entro il 2030 relativi alla riduzione dell’inquinamento ed alla riconversione energetica, gli obiettivi energetici individuati per il Basso Polesine sono quelli del 1950, allorquando le estrazioni di acqua metanifera provocarono l’incontrovertibile e drammatico fenomeno della subsidenza, che non si è arrestato nemmeno negli anni successivi all’interruzione delle estrazioni” afferma la segretaria del Partito democratico di Adria Gessica Ferrari.

Lo spettro delle trivelle in Alto Adriatico che oggi l’attuale governo riscopre in risposta al problema del caro energia appare una scelta dettata dalla contingenza e soprattutto molto pericolosa per tutto il territorio basso polesano – ribadisce Ferrari – Non c’è dubbio sulla correlazione esistente tra estrazioni di gas e abbassamento del suolo, degli argini, sconvolgimento morfologico delle lagune con tragiche conseguenze sulla biodiversità ed incalcolabili danni per l’intero settore primario, core businnes della nostra economia, dagli allevamenti ittici, all’agricoltura”.

“I danni provocati al territorio sarebbero irreversibili ed i costi per mantenere asciutti i terreni tolgono ogni dubbio che le trivelle portano vantaggi economici solo ai metaniferi con lo sguardo sempre fisso su giacimenti che, fra l’altro, si esaurirebbero in poco tempo. Non possiamo permettere che la nostra terra sia di nuovo violata, in cambio di ipotetici “sconti“ su bollette o alla pompa, vantaggi che fra l’altro i polesani non hanno mai ricevuto nemmeno da quando ospitano il rigassificatore che tutti possiamo ammirare dalle nostre spiagge”.

La ricchezza della nostra terra sta sopra e non sotto, le nostre coste, le lagune, la campagna, la cultura, la nostra storia sono le sole risorse che vogliamo esportare, ma che oggi dobbiamo anche salvare.

Il basso Polesine è un territorio fragile, tenuto costantemente in equilibrio che va difeso e tutelato e non trivellato e questo ci interroga sul senso che dobbiamo attribuire quando sentiamo parlare di autonomia del Veneto, perchè non ci interessa essere autonomi se non possiamo esprimerci su questioni così vitali per noi stessi.

Per questi motivi il segretario provinciale del Pd Angelo Zanellato lancia una proposta di incontro per giovedì 10 novembre alle ore 18.30 presso la sala della musica di Cà Tiepolo per discutere fra, amministratori Pd e civici, segretari, insieme al responsabile regionale Ambiente e Territorio del Pd Veneto Matteo Favero.

L’incontro è finalizzato a capire cosa fare per impedire quello che viene definito da Zanellato “l’ulteriore scempio che andranno a causare al nostro territorio”.

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