Trecenta rimane esclusa, ma per Bianchini serve un coordinamento per gli investimenti legati alla Zls Polesine

Per elaborare in breve tempo il “Progetto Polesine” occorre fare squadra coinvolgendo tutti i portatori d’interesse secondo il consigliere del Pd di Trecenta

TRECENTA (Rovigo) – Il Partito democratico di Trecenta, con una nota, interviene per sollecitare il Presidente della Provincia affinché il “Tavolo dell’Economia e dello Sviluppo” diventi uno strumento di coordinamento per il territorio.

È un punto, per altro, sollecitato dai Sindacati, Confindustria e Confartigianato con i quali il Gilberto Bianchini concorda per sviluppare i temi per la realizzazione degli investimenti richiesti con i Patti Territoriali, il grande archivio digitale al servizio dei Comuni e degli Enti, lo sviluppo delle idrovie e naturalmente la Zls data di sua prossima istituzione.

Il decreto istitutivo della Zls, che esclude espressamente il territorio comunale di Trecenta, dovrà essere il punto di partenza di un percorso che dovrà svilupparsi in fretta per portare aziende e investimenti in Polesine e questo non può avvenire in modo sparso e spontaneo.

“All’interno di questo percorso – dice Bianchini – deve essere, da subito, definito quello che noi chiamiamo “Progetto Polesine” che contiene scelte importanti sulla Viabilità e sulle Infrastrutture”.

Collegare la Transpolesana dall’uscita dell’autostrada Valdastico alla provincia di Ferrara passando per l’Ospedale San Luca, per l’Area Artigianale di Trecenta e arrivare all’Eridania è una delle priorità indicate. Così come appare fondamentale il prolungamento dellaTranspolesana fino alla Romea. Nondimeno il documento sostiene la necessità della terza corsia dell’A13 su tutto il tratto Padova – Bologna, l’elettrificazione della linea ferroviaria Verona – Chioggia e, infine, lo sviluppo dell’Idrovia polesana, considerato che la Mantova- Mare con i suoi 135 Km navigabili è l’unica vera “Autostrada d’acqua” italiana.

Per elaborare in breve tempo il “Progetto Polesine” occorre però fare squadra coinvolgendo tutti i portatori d’interesse.

In un’altra nota, i Dem trecentani lamentano quello che definiscono “Il disastro della sanità veneta”, denunciando liste d’attesa interminabili e ormai croniche che minano la programmazione degli interventi e gli screening. “Il paradosso – si legge nella nota – è che non sono le risorse economiche che mancano ma quelle umane, medici e infermieri.

Di fronte a questa situazione è intervenuta la Corte dei Conti che ha bacchettato la Regione Veneto per non aver ancora speso i fondi a disposizione per smaltire le liste di attesa. E poi ci sono i dati singoli, quelli che toccano direttamente le persone e che spesso e volentieri comportano tanti mugugni perché trovano risposta solo a pagamento.

Di fronte a questa insopportabile situazione, la Regione Veneto deve predisporre in fretta dei piani operativi per il recupero delle liste di attesa”.

Ugo Mariano Brasioli

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