OCCHIOBELLO (Rovigo) – “Sono tornato nei posti dove avevo raccontato la guerra e, in nessuno di questi, ho sentito dire ne valeva la pena”. Il reporter di guerra Toni Capuozzo, intervistato dal giornalista Alberto Garbellini per la rassegna Incontri con l’autore in Polesine, ha presentato il suo ultimo libro Vite di confine, ma ha soprattutto ricordato i quarant’anni da inviato in terre martoriate da conflitti, aprendo una riflessione sul presente. “Quando raccontavo le guerre – ha proseguito Capuozzo -, li guardavo come popoli un passo indietro nella storia, poi quando ho visto le guerre nei Balcani, ho capito che non era una bolla impenetrabile. Oggi dobbiamo addestrarci all’incertezza, continuiamo a capirne poco e le lenti delle ideologie rendono difficile capire il mondo”.

Alla domanda di come sia cambiato il modo di raccontare le guerre, Toni Capuozzo ha sottolineato: “Oggi c’è propaganda che fa perdere la misura, io ho imparato a non scegliere una bandiera, i buoni diventano cattivi e viceversa. Con chi sto io? Con i civili, da una parte e dall’altra. Le guerre vanno raccontate da entrambi i lati, non esiste solo da una parte. E poi ci sono guerre dimenticate di cui nessuno parla”.

Sulle terre di confine, tema del libro: “I confini sono naturali – ha proseguito il reporter – come le montagne, ma i confini hanno sfumature, ed è una pretesa della politica tracciare delle linee, per cui attorno ai confini si svolgono i conflitti. Il muro di Berlino è caduto non per un attacco, ma perché da questa parte si viveva con più libertà, e il crollo è stata una vittoria culturale, morale, antropologica”.
Il terzo appuntamento a Occhiobello, per la rassegna Incontri con l’autore in Polesine, si terrà sabato 29 marzo con la sociolinguista Vera Gheno, sempre alle 21 al teatro don Gino Tosi di Santa Maria Maddalena.