Dopo settimane con clima primaverile, nelle campagne venete si sono toccati meno 3 gradi Aldegheri, presidente dei frutticoltori: “Ci aspettano altre due notti con clima gelido”.

VENEZIA – Da temperature primaverili fino a 19 gradi ai meno 3 della notte scorsa che si sono toccati nelle campagne venete. Le gelate temute sono arrivate e si temono danni alle drupacee, cioè a pesche e albicocche che sono già in fiore. Le previsioni dicono, infatti, che le temperature rimarranno sotto lo zero anche nelle prossime due notti.

“Come avevamo previsto, si è verificato il ritorno di freddo dopo il caldo delle scorse settimane, che ha fatto partire anticipatamente la fioritura delle piante – sottolinea Francesca Aldegheri, presidente dei frutticoltori di Confagricoltura Veneto -. Nella mia azienda frutticola di Belfiore la temperatura è andata sotto lo zero già alle 21.30 di ieri, per arrivare a toccare i meno 2 verso le 5.30 di stamattina. Ad alto rischio sono pesche a albicocche, mentre le ciliegie sono ancora in una fase fenologica arretrata, così come kiwi, mele e pere. Quindi, per ora, non dovrebbero esserci problemi. Raccomandiamo agli agricoltori di non sottovalutare questo ritorno del gelo e di azionare gli impianti antigelo dove sia possibile, se la situazione diventa critica”.

In Veneto le temperature più basse si sono registrate nel Basso Padovano, con meno 3 gradi, mentre nella pianura veronese si è scesi a meno 2. “Sapere se e di quale entità saranno i danni sui frutteti colpiti è difficile dirlo ora – chiarisce Aldegheri -. Si scoprirà tra qualche giorno, quando questo fenomeno sarà cessato. Tra venerdì e sabato le temperature sono date di nuovo in risalita, quindi tireremo un sospiro di sollievo. Rimane il timore per aprile, perché se dopo il caldo dovesse tornare il gelo saranno guai seri, perché tutti gli alberi da frutto saranno in piena fioritura. È ancora vivo il ricordo dell’aprile 2023, che decimò le produzioni con temperature che nelle campagne venete arrivarono a meno 8, così come quello della notte tra il 20 e il 21 aprile dell’anno scorso, con picchi di meno 2,5”.

Le statistiche dicono che fare il frutticoltore è un mestiere sempre più a rischio, tanto che ogni anno si perdono ettari di terreno. I dati di Veneto Agricoltura confermano anche nel 2024 la diminuzione delle superfici investite a frutteti, con cali compresi tra il 2 e 3% per le principali arboree del Veneto e ancora più nefasti per il pero, che vede una diminuzione del -13,2%.

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