Il problema evidenziato dal dibattito è che una spending review di questa portata rischia di impedire ai Comuni di erogare anche i servizi essenziali 

ROVIGO – “Qui c’è in gioco la tenuta stessa dell’architettura del sistema”. E’ stato un allarme molto chiaro, quello che è emerso nel corso dell’incontro “Tagli senza precedenti: il futuro degli enti locali – Dal collasso della finanza locale alle proposte di rilancio per il Polesine e per l’Italia”, organizzato dal Pd Rovigo nella serata di giovedì 20 marzo a Rovigo, nella sala della Gran Guardia di Rovigo, strapiena per l’occasione, come non si vedeva da tempo, con tante gente in piedi. Un appuntamento che ha messo al centro della discussione una emergenza epocale: i tagli devastanti che questo Governo ha imposto ai piccoli Comuni, mettendo a rischio l’erogazione dei servizi essenziali.


Slide 1

La mannaia è infatti calata con l’ultima Legge Finanziaria approvata dal Governo e che ha previsto numerosi e drammatici tagli. Si va da una spending review decisa a luglio, per un totale di 200 milioni annui di riduzioni di trasferimenti e fondi a carico dei Comuni; al mancato rifinanziamento del Decreto Crescita, che prevedeva, dal 2019, una dotazione di 500 milioni, da suddividere in contributi ai Comuni; ancora, al completo azzeramento, dopo una riduzione annua costante, dei contributi per i Comuni con meno di mille abitanti; infine, l’abrogazione di 400 milioni di euro annui previsti per il 2025-2034, per il rilancio degli investimenti. In totale, oltre 3 miliardi di tagli nel giro di cinque anni, dal 2025 al 2029.

La deputata Nadia Romeo, rodigina e deputata Pd, ha introdotto il tema e moderato la serata, alla quale hanno partecipato  Nicola Zanca, sindaco di Gaiba e delegato territoriale Asmel (Associazione per la sussidiarietà e modernizzazione degli enti locali); Ubaldo Pagano, deputato Pd, capogruppo Pd in quinta Commissione parlamentare, a Bilancio, Tesoro e Programmazione; Giuseppe La Verde, avvocato e referente territoriale Asmel per il Veneto; Edoardo Accorsi, sindaco di Cento e consigliere nazionale Anci.

Tanti gli amministratori e i sindaci presenti, polesani e non, molti dei quali si sono uniti al dibattito, per parlare della propria esperienza e della situazione dei propri paesi. Unanime la preoccupazione e la ricerca di una soluzione.

Il problema fondamentale è che una spending review di questa portata rischia di impedire ai Comuni di erogare anche i servizi essenziali e gli interventi a favore delle persone più vulnerabili. Aprendo, di conseguenza, le porte alla desertificazione del territorio e allo spopolamento. Non solo: uno scenario simile, proiettato sugli attuali investimenti consentiti dal Pnrr, rischia, nel futuro prossimo, di azzerare le opportunità delle opere realizzate grazie al piano, dal momento che non vi saranno le risorse, in termini di personale e di spesa corrente, per avvalersene.

Le soluzioni, come ribadito nel corso della serata, ci sono: in primo luogo, compensare questi tagli con la riallocazione dei fondi Pnrr non ancora spesi. In secondo luogo, sburocratizzare le procedure, che oggi bloccano i Comuni e, soprattutto, attribuire a questi un ruolo decisionale sul fronte della spesa, rendendoli “gestori della propria spesa”.

E’ su questo fronte – hanno ribadito i relatori  – che si deve lottare.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultime notizie

Ultime notizie