Sulle orme di Giacomo Samoggia

La seconda passeggiata, nell’ambito del Settembre Adriese, avrà luogo venerdì 20 settembre con ritrovo previsto sempre alle ore 18 davanti alla Galleria degli Artisti

ADRIA (Rovigo) – La passeggiata “Sulle orme di Giacomo Samoggia” tenutasi venerdì 13 settembre ha molto interessato i numerosi partecipanti. Si è trattato del primo appuntamento dei percorsi guidati promossi dalla Pro Loco nell’ambito del Settembre Adriese. Il gruppo riunitosi davanti al teatro Comunale, che custodisce diverse decorazioni dello scultore bolognese, ha poi fatto tappa presso la Cattedrale per osservare l’angelo della pace in bronzo reggente un candelabro a sette braccia realizzato dal Samoggia nel 1943 su commissione dall’allora Arciprete Mons. Mazzocco che definì l’opera come “sintesi della devozione mariana degli adriesi”.  Un’altra sosta è avvenuta presso Piazzetta San Nicola per ammirare i due leoni in bronzo e la vittoria alata porta pennone. Il percorso, infine, si è concluso ai Giardini Scarpari davanti alla statua che richiama la dea dell’abbondanza al centro della fontana.

La seconda passeggiata, che avrà luogo venerdì 20 settembre con ritrovo previsto sempre alle ore 18.00 davanti alla Galleria degli Artisti, avrà per tema “Le architetture di Giambattista Scarpari”. Non poteva essere altrimenti dato che Samoggia e Scarpari hanno lavorato spesso insieme dopo essersi conosciuti a Bologna nei primi anni del 1900. Questi percorsi sono stati pensati dalla Pro Loco per offrire ai cittadini alcuni spunti per conoscere meglio la propria Città e riscoprire alcune figure che hanno contribuito alla crescita culturale di Adria.  


Un’altra occasione per scoprire un altro personaggio adriese, probabilmente sconosciuto ai più, è l’appuntamento di giovedì 19 settembre presso la Sala Cordella. Alle ore 17.30 Alessandro Ceccotto presenterà il suo nuovo volume intitolato “Gaetano Smorgoni” definito dallo stesso autore: un maestro, un poeta, un patriota, un marito, un padre. Lo Smorgoni, conosciuto anche come Ghitano, aveva buoni rapporti con i Garibaldi. Impegnato in campo sociale in azioni concrete, animato da un forte ideale patriottico,  fu insegnante elementare, scrisse commedie e diverse poesie dialettali fra cui “I l’à mocà” dedicata alla parziale demolizione del campanile della Basilica della Tomba e “I Martiri de Ca’ Tiepolo” richiamante la cattura e la fucilazione di Ciceruacchio e dei suoi compagni nel Delta del Po.  Negli ultimi anni della sua vita Smorgoni fu direttore didattico a Chiari in provincia di Brescia.  

Antonio Giolo nella presentazione definisce la pubblicazione di Ceccotto una pagina importante del nostro passato, espressa in modo scorrevole e appassionate. 

L’autore, invece, invita alla lettura in quanto offrirà uno spaccato della vita adriese fra otto e novecento e della poesia in vernacolo dell’epoca. L’incontro sarà introdotto dalla presidente della Pro Loco, Letizia Guerra, e presentato da Antonio Giolo e Sergio Bedetti. La lettura delle poesie dialettali di Gaetano Smorgoni è affidata a Monica Stefani. Sarà presente l’autore.

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