BADIA POLESINE (Rovigo) – Il consigliere comunale Luca Giusberti (lista tre torri Adino Rossi Sindaco Badia ci Piace) propone al Sindaco Giovanni Rossi e a tutta la giunta comunale di Badia una riflessione sulle criticità relative al progetto Tempio Crematorio Cimiteriale di Crocetta.
“Dopo due interpellanze e svariate mail con richiesta di ritirare il progetto, senz’alcuna reale risposta, – racconta Giusberti – i cittadini pensanti di Badia Polesine si sentono presi in giro e raggirati”. Il problema ambientale e sanitario scuote le coscienze se, come afferma Giusberti, la raccolta firme dei “No forno” procede ed ha superato le 500 adesioni (fra cartacee ed online).
La riflessione del consigliere rimanda, inoltre, al clamoroso colpo di scena avvenuto a Castagnaro con la caduta del sindaco Christian Formigaro (originario e abitante sul confine di Villa D’Adige). Anche se a tutt’oggi non sono ben chiare le dinamiche dietro le quinte che hanno portato alla caduta dell’amministrazione di Castagnaro, gli ambientalisti ed i “No forno” della vicina Badia richiamano l’attenzione su una possibile onda lunga anche a Badia. Dai corridoi della politica locale emergono inoltre alcuni mal di pancia e perplessità nella maggioranza sul progettato tempio crematorio.
In ogni caso, la delibera della Giunta badiese del marzo 2024, secondo Giusberti, non ha tenuto conto di un necessario confronto con la cittadinanza, come invece è stato fatto a Trecenta sull’ipotesi di un impianto di biogas.
“Qui manca uno studio sugli effetti ambientali dovuti agli inquinanti emessi in atmosfera (essendo i Crematori classificati come industrie insalubri inquinanti di prima classe, al pari degli inceneritori, come definito dalla stessa nomenclatura italiana) – sottolinea Giusberti – e non si è tenuto conto dei risvolti economici industriali col conseguente deprezzamento immobiliare per il territorio di Badia Polesine, il tutto senza alcuna discussione o approfondimento in consiglio comunale”.
Nell’ultima interpellanza presentata da Luca Giusberti, il sindaco Rossi si sarebbe difeso con il rimpallare le responsabilità alla Regione Veneto, ribadendo che essa stessa non ha le idee chiare sulla legislazione in essere da applicare per tale impianto crematorio.
“In realtà – aggiunge il consigliere – il primo progetto presentato è stato respinto perché completamente al di fuori dalle normative vigenti, soprattutto sulle distanze”. Ferrara e Copparo sono abbondantemente sotto la distanza dei 50 Km richiesti.
“L’assessore Brenzan – continua Giusberti – rispondeva in consiglio comunale alla mia seconda interpellanza sostenendo che la giunta segue le leggi vigenti… prendendo per oro colato gli studi presentati dal proponente il quale ha incaricato uno studio privato in totale autonomia”. Ma anche l’Ulss 5 Polesana e l’Arpav all’inizio del luglio 2024 emettevano due mail nelle quali evidenziavano carenze normative nonostante le modifiche al progetto, dislocando l’impianto non più a fianco ma a sud dell’entrata cimiteriale ed interponendo tra esso stesso, per aumentare la distanza dai recettori sensibili, uno spazio verde tra il perimetro del cimitero ed il forno crematorio.
Quindi, l’affondo: “L’assessore Brenzan si è rivolto a me sostenendo di tenere alta l’attenzione a scopi di visibilità e di giocare a spararla più grossa per creare confusione, ignorando gli studi scientifici e dati riportati da Isde Italia la più autorevole associazione di medici per l’ambiente la quale esprime forti dubbi sugli inquinanti emessi in atmosfera di tali impianti crematori i quali creano danni certi per le persone che vivono nelle zone limitrofe e ricadute sui terreni circostanti.”
Non averne prima discusso in consiglio comunale resta comunque un fatto grave e, sempre secondo Giusberti, denota la mancanza di trasparenza.
“Attendere prima i permessi e dopo discuterne in consiglio non ha alcun senso”, conclude il consigliere che denuncia la volontà del sindaco Giovanni Rossi e della giunta di volerlo realizzare ad ogni costo per piccoli benefit al comune, si parla di 90.000/100.000 euro annuali.
“Sono certamente più i rischi che i benefici, fra inquinamento atmosferico e ricadute sull’ambiente e la salute dei cittadini…se il sindaco è in buona fede lo definirei confuso e distratto”.
Ugo Mariano Brasioli