Gli allievi e le allieve di Badia Polesine (Rovigo) sulle orme dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino 

BADIA POLESINE (Rovigo) – “Palermo era, e probabilmente ancora è, il luogo in cui inferno e paradiso si incontrano e si mescolano insieme” così una allieva della classe 4B del Liceo delle Scienze Umane dell’IIS Primo Levi di Badia Polesine ricorda la sua esperienza a Palermo, condivisa con le classi 3TE e 4TE del Tecnico Elettronicolo. Il viaggio, svoltosi dal 5 all’11 febbraio, con la presenza dei docenti Andrea Libanori, Fabrizio Tinti e Chiara Albertin, nasce in collaborazione con l’associazione “Libera il g(i)usto di viaggiare”, che ha fatto scoprire alle classi Palermo con i suoi bellissimi luoghi, con le loro storie nascoste, ma soprattutto ha fatto comprendere il desiderio di riscatto di cittadini e cittadine, che con la loro coraggiosa testimonianza, vogliono fare della legalità la normalità.

Gli allievi e le allieve hanno toccato con mano la storia dei due giudici di Palermo Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: dai loro luoghi di infanzia fino a via D’Amelio dove la vita del giudice Borsellino è stata interrotta; accompagnati da una guida turistica, sono entrati nel passato di Palermo visitando luoghi come il Mercato Ballarò, uno dei mercati più antichi al mondo, la cappella Palatina e tre delle piazze principali; hanno avuto l’occasione di fare un laboratorio di cucina con l’associazione “il g(i)usto di Sicilia”, che ha permesso loro di conoscere il valore delle terre confiscate alla mafia e, grazie al progetto “Cotti in fragranza” che si occupa di reinserire nella società i ragazzi dell’IPM di Palermo, il valore del desiderio di riscatto che nasce nelle persone. 

Il riscatto delle terre e quello delle persone si incontrano nel cibo siciliano. I ragazzi e le ragazze si sono anche recati a Brancaccio, dove la realtà è stata un pugno nello stomaco per tutti: lì si vede la vera natura della mafia che pensa a riempirsi le tasche rendendo miserabili le vite degli altri, e si respira l’importanza delle azioni di persone come Padre Pino Puglisi, di cui hanno fatto il “percorso 3P”, approfondendone la storia. Anche Cinisi è stata oggetto di visita, passando anche per Capaci per poter vedere il memoriale di Giovanni Falcone, per fare visita alla casa memoria Felicia e Peppino Impastato dove gli studenti hanno ascoltato la testimonianza della nipote di Peppino, con la quale hanno percorso i fatidici “cento passi” fino all’ex-casa Badalamenti, ora biblioteca della città. Molto coinvolgente poi è stata la visita al “Museo dell’acciuga e delle Arti marinare” ad Aspra (Bagheria), il cui proprietario Michelangelo ha reso testimonianza della sua battaglia contro il pizzo.

Durante l’ultimo giorno le classi sono state impegnate in un percorso che ha fatto loro scoprire le storie dei terreni e delle strutture confiscate alla mafia e gestite adesso dalla cooperativa “Libera terra”, partendo dalla storia di Pio la Torre che diede inizio nel 1982 al percorso che ha condotto alla legge che oggi permette ai cittadini di riprendersi le terre rubate dalla mafia. 

“Il nostro viaggio è terminato, ma non con il cuore. – proseguono altre studentesse – Quello continua perché noi ora siamo testimoni di quello che è successo e nostro è il compito di portare in giro l’eredità di tutti questi nomi. Nella giornata del 21 marzo 2023 alcuni di noi si recheranno a Milano per partecipare alla 28° Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Palermo non deve essere la città del crimine o la città dei morti ammazzati, perché se tutti si impegnano allora Palermo può rinascere e vivere nella legalità.” “Queste esperienze, non facili da un punto di vista organizzativo, non foss’altro per la lunghezza del viaggio – commenta il Dirigente Scolastico Amos Golinelli – ripagano sempre dello sforzo: le classi che partecipano tornano a casa con nuovo entusiasmo. I temi della legalità ci stanno particolarmente a cuore, è lì in vero cuore dell’educazione dei giovani, la legalità non è solo rispetto della legge scritta, ma è rispetto tout cour dell’altro nella sua interezza, nella sua dignità.”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultime notizie

Ultime notizie