ROVIGO – Non è ancora iniziata la conta dei danni causati dal violento nubifragio che si è abbattuto ieri. Particolarmente colpito il Medio Polesine. Decine di ettari di campi di orticole – in particolare carote, insalate, sedano, cavolfiori e crauti – risultano tuttora sommersi a Lusia e nella zona di Adria. Problemi per il frumento che non era ancora stato trebbiato.
“Ora temiamo che le diverse coltivazioni subiscano un forte stress – spiega il direttore di Cia Rovigo, Paolo Franceschetti – Prima la pioggia, dopodiché, nel giro di poche ore, le temperature si alzeranno oltre i trenta gradi. Queste continue oscillazioni non fanno bene in termini di corretto sviluppo vegetativo”.
Solo fra un paio di giorni sarà possibile verificare i reali danneggiamenti subiti, soprattutto quanto alle rese. “È dalla primavera che il clima sta mettendo in ginocchio il settore del primario – conclude il direttore – Oggi più che mai gli agricoltori lavorano costantemente in piena emergenza, pronti ad intervenire direttamente nei campi tentando di salvare il salvabile dopo ogni evento meteo avverso”.