Social-Time: parlare di Pace con la comunità di Sant’Egidio

Diverse classi dell'IIS “Primo Levi” di Badia Polesine  (Rovigo) hanno partecipato  ad un incontro con Marco Oggianu e Moira Ceci 

BADIA POLESINE (Rovigo) – Nella mattina di giovedì 8 febbraio, diverse classi dell’IIS “Primo Levi” di Badia Polesine hanno partecipato presso l’aula magna della sede “E. Balzan” ad un incontro con Marco Oggianu e Moira Ceci, della Comunità di Sant’Egidio di Rovigo. 

Proprio il giorno precedente la comunità ha compiuto 56 anni, essendo nata nel ’68 a Roma quando un gruppo di liceali, tra cui Andrea Riccardi decisero di voler prendere parte alla rivoluzione socioculturale di quel periodo. 

“Un giorno – ha raccontato Oggianu – girovagando per le periferie di Roma si imbatterono in una baraccopoli abitata da famiglie provenienti dal sud Italia trasferitesi lì per lavoro; i bambini di queste famiglie non avevano l’opportunità di andare a scuola, così quel gruppo di liceali il pomeriggio ritornò da loro per offrire un doposcuola popolare e poter insegnare loro ciò che non avevano la possibilità di imparare altrimenti.” 

La Comunità di Sant’Egidio è nata così e negli anni è cresciuta diventando la comunità operativa che è oggi. “La nostra scuola collabora attivamente con questa Comunità – racconta Sofia, una studentessa – infatti nel periodo di dicembre è stata promossa una raccolta di beni che la Comunità ha utilizzato per il rituale pranzo di Natale, che organizza ogni anni offrendo a molti bisognosi un piatto caldo e un momento conviviale gioioso”. 

Durante l’incontro gli studenti hanno visto un docu-film, con le azioni della Comunità dello scorso anno, che si è rivelato molto interessante, perché ha dato la possibilità di sentire testimonianze di giovani donne scappate per salvare i figli dalla guerra in Ucraina, che ora abitano a Rovigo e che hanno raccontato tutto ciò che è “costato”, non solo in termini materiali, loro venire fino a qui per crearsi una nuova vita. Al termine dell’incontro gli ospiti Marco e Moira hanno dato qualche spunto per pensare a cosa sia la Pace e cosa si dovrebbe effettivamente fare per poterla raggiungere. 

“Qualche studente ha espresso la sua opinione e su queste si è iniziato a parlare – continua Sofia – poiché è la voce dei giovani quella che porterà avanti il futuro del mondo ed è giusto che possano aprirsi per capire meglio il mondo e cambiarlo in meglio. Da studentessa sono rimasta molto soddisfatta dell’incontro perché mi ha permesso di entrare in contatto con un’associazione che opera per la Pace e con essa per il futuro mio e di tutti gli altri giovani, insegnandoci che qualsiasi progetto di fratellanza è possibile, operando collettivamente.”

“Parlare di pace oggi più che mai diventa importante per i nostri studenti – commenta il Dirigente Scolastico Amos Golinelli – sia perché sembra non si voglia trovare le strategie per portarla nel mondo, sia perché è in pericolo la loro fiducia in un futuro migliore. Dobbiamo incoraggiarli a credere che il cambiamento si muoverà anche attraverso alle loro azioni concrete e, incontri come questi, ci aiutano nella nostra azione educativa.”

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