Serata sulle radio libere con i pionieri polesani

Si è raccontato una pagina importante del nostro Polesine. L’evento è stato organizzato dal Comune di Frassinelle Polesine (Rovigo)

FRASSINELLE POLESINE (Rovigo) – “Sono stati momenti bellissimi e se potessi tornare indietro li rivivrei molto volentieri” – ha detto ieri sera Gianfranco Ravanello, numero uno del Viavai oggi e di Tele Radio Club dal 1976 al 1995, sul palco del Teatro Casa del Popolo di Frassinelle, in una seconda serata dedicata alle radio libere polesane. Tra il pubblico, numeroso, anche molti speaker nella bella cornice del talk show intitolato “Radio libera tutti”.

L’occasione ha permesso di ricordare una splendida stagione di libertà, di idee, di passione, quella degli anni ’70 e ’80, la libertà di espressione e di impresa e di ricordare in particolare due realtà diverse: quella professionale e ben strutturata di Radio club e quella di giovani pionieri uniti dall’amicizia e dalla voglia di fare qualcosa di diverso, di Radio Giovane di Lendinara e di Big Radio Stienta. Infatti sul palco, moderati dall’esperto Ferdinando De Laurentis, oltre a Franco Ravanello hanno raccontato le loro storie Patrizio Marzola e Giuseppe Marabese. Sono intervenuti anche Lorenzo Destefani, Lino Padoan, Roberto Samiolo e  altri protagonisti della stagione dell’Fm. Si è raccontato una pagina importante del nostro Polesine. L’evento è stato organizzato dal Comune di Frassinelle Polesine.

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La serata è iniziata con una mappatura delle radio nel nostro territorio, citandole tutte, e con un filmato del 1982 in cui si parla delle radio libere a Rovigo e provincia, con un’intervista a Ravanello, allora proprietario di Radio Club. “Un filo rosso mi ha accompagnato nella vita, un leitmotiv che ha caratterizzato in maniera quasi continua un percorso dotato di accessori obbligati, quali microfono e cuffie. Parlo della radio, un ponte stupendo che porta tra la gente, che diventa strumento di dialogo e di condivisione, atto a tenere e fare compagnia”. Da qui è iniziato il racconto di Gianfranco Ravanello che ha spiegato la genesi di quella che in poco tempo diventò, insieme a Radio Veneto (di cui fu fondatore con Roberto Osti), un punto di riferimento non solo in città, ma in un grande bacino di utenza. Erano gli anni settanta quando accanto a mamma Rai, nascevano i figlioletti, tanti, curiosi e divertenti, senza dubbio innovativi.

Bastava occupare una modulazione di frequenza (FM) senza disturbare la modulazione di Ampiezza (AM) riservata alla Rai. Poco importava se, come portata geografica, era molto limitata, aveva il pregio unico del senso di appartenenza e interazione. Com’era bello per l’ascoltatore avere la possibilità di udire la propria voce attraverso la radio, poter raggiungere con una canzone, si chiamava “dedica”, una persona amata anche se lontana. Da qui il ricordo dello storico programma di dediche “Palle” e di altri format radiofonici di successo. La quotidianità prendeva vita insieme alla propria autostima. “Per tutti noi – ha detto Franco – c’era gratificazione nel rendersi conto di essere attesi, compresi, perché il nostro parlare a braccio, senza copioni preparati, era sentito qual era in realtà, sincero, senza forzature. Quante ascoltatrici ci chiedevano consigli, venivano a trovarci in radio. La cosa mi faceva sorridere e era motivo di dialoghi divertenti, ma alla fine imparai anche a fare incetta di consigli preziosi, anche se probabilmente non seguiti, perché ognuno di noi vuole sbagliare”…e ha raccontato molti aneddoti. Nel luglio 1976, Ravanello lasciò Radio Veneto e diede vita a Radio Club Rovigo. Iniziò a trasmettere da una cantina in corso del Popolo, quindi ci fu un primo trasferimento in via Carducci, poi in viale Porta Po, corso del popolo 182, in piazzale D’Annunzio, e infine nella “mitica” sede di corso del Popolo 375.

Radio Club chiuse i battenti esattamente il 31 luglio 1995. La radio nacque per passione, per divertimento, ma dopo qualche anno divenne un’attività commerciale, visti i grandi risultati ottenuti in città e in un ampio raggio attorno al capoluogo polesano. Radio club divenne un mezzo molto efficace, molto importante e aveva un suo significato come mass-media: un’emittente comunicativa, con programmi specializzati a scopo culturale e informativo oltre che d’intrattenimento vario. Il primo passaggio fu da Radio club a radio club agenzia teatrale, in quanto passò dal libero club a una ditta individuale dove Franco Ravanello era il proprietario, quindi un’impresa aziendale. Fu quindi presa la decisione di fare una radio generalista con numerose collaborazioni, come ha spiegato ieri sera Ravanello.

Radio Giovane fu la più “piccina” delle 4 radio di Lendinara (Radio Lendinara, Radio Torre e Radio Sperimentale). Peculiarità dell’emittente era proprio la “giovane” età dei fondatori, diretta da un solo maggiorenne e gestita da ragazzi di età compresa dai 14 ai 17 anni. L’entusiasmo che spingeva il gruppo non era tanto la rivalità con le altre emittenti, ”Eravamo ben consapevoli delle enormi difficoltà nel competere con radio più strutturate e gestite da persone più mature, ma il desiderio di poter realizzare a quella giovane età i nostri sogni era tutto, e in quegli anni la radio era il sogno” – ha detto Marabese. Che, dopo 47 anni ha ringraziato Franco Ravanello per aver fatto vivere un piccolo sogno a quei ragazzi ospitandoli e dando loro dei consigli utili. “Non avevamo il telefono, quindi le dediche venivano fatte suonando il campanello della radio o a seguito di incontri quotidiani (era consuetudine tornare dal lavoro o da scuola con il bigliettino delle dediche da fare, richieste verbali veicolate da amici o colleghi), mamme e ragazze che donavano i loro dischi preferiti per poterli poi sentire trasmessi alla radio”.

Infine Big Radio Stienta. “Una pazza idea di un gruppo di ragazzi stientesi – ha detto Patrizio Marzola – che si è autotassato di 7.500 lire a testa per comprare le apparecchiature. Il trasmettitore fu recuperato attraverso degli amici, era piccolo, da stare dentro una scatola di pastiglie Valda”.

Infine, Roberto Marangoni: “È stata una bella serata di ricordi e di emozioni…le radio del nostro Polesine… storie di vita e di emozioni che rimangono indelebili. Un piacere aver incontrato il grande Gianfranco Ravanello (Tele Radio Club) che non vedevo dai tempi dei suoi baffi neri e occhiali… Complimenti al regista De Laurentis Ferdinando per l’ idea ed il progetto che ha riempito il cuore di tutti noi, quei ragazzi di allora, autentici pionieri dell’etere nella nostra provincia”.

È passato mezzo secolo, ma i ricordi di quei “ragazzi” sono ancora davanti un microfono. Ancora quel filo rosso resiste, la radio, loro passione, li ha fatti stare bene, ridere, raccontare, ma anche emozionare, perché gli occhi lucidi dei presenti, alla serata si sono visti, e si sarebbero visti anche alla radio.

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