ROVIGO – I fatti risalgono al 31 marzo 2023, gli indagati, secondo l’accusa e le minuziose indagini dei Carabinieri del comando provinciale di Rovigo, avevano collocato un ordigno esplosivo artigianale composto da una miscela di tipo pirotecnico a base di perclorato di potassio, polvere nera ed alluminio sulla base del portone del condominio di Borgo Fiorito a Cavanella Po (nel comune di Adria) in via Dogana n. 20, provocando una deflagrazione tale da infrangere i vetri della porta d’ingresso al piano terra e delle finestre del piano ammezzato, distruggendo completamente l’androne.
L’esplosione fu talmente forte da devastare le porte di tre dei sei appartamenti posti al primo e al secondo piano dello stabile, ponendo così in pericolo l’incolumità dei condòmini presenti all’interno della palazzina. Erano le 22, l’ordigno secondo la Procura di Rovigo poteva uccidere.
“Indole violenta, xenofoba e intenzioni di spedizioni punitive” secondo la Procura della Repubblica di Rovigo che ha chiesto (LEGGI ARTICOLO) ed ottenuto il processo immediato per tentata strage per i tre giovani polesani. Si terrà in Corte d’Assise il 15 luglio 2024.
Sono tutti residenti in Provincia di Rovigo, S.N. del 2000 di Proto Viro, M.T. del 2002 di Taglio di Po, T.C. del 2001 di Loreo – attualmente ancora agli arresti domiciliari. Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere nel corso dell’interrogatorio di garanzia.
Le contestazioni partono dai fatti del 31 marzo, ma c’è un secondo episodio. (LEGGI L’ARTICOLO SULLE INDAGINI).
Gli altri reati di cui gli stessi giovani sono indagati sono stati commessi a Rosolina il 29 luglio 2023, l’accusa è di avere detenuto e portato in luogo pubblico materiale esplodente che hanno lasciato in prossimità degli appartamenti del villaggio Tizè di Rosolina Mare, causando tre esplosioni, una in direzione degli appartamenti situati a sud-est della struttura e i successivi in zona nord-est, con le aggravanti di aver approfittato di circostanze di tempo, avendo agito verso le 4 di mattina.
Le complesse indagini iniziate contro ignoti dopo il grave fatto del 31 marzo 2023 ed eseguite dalla Compagnia dei Carabinieri di Adria Nor con scrupolo e tempestività, sono consistite in sopralluoghi, accertamenti tecnici del materiale repertato nell’esplosione del 31 marzo, assunzione di persone informate sui fatti e testimoni oculari, verifica delle telecamere su strada e varchi e altre attività tecniche investigative, le quali hanno permesso di ricostruire minuziosamente quanto accaduto e di attribuirne secondo gli inquirenti la responsabilità ai tre giovani indagati. In totale gli indagati sono 5, altre due persone hanno avuto un ruolo marginale nella vicenda.