ROVIGO – Un evento di straordinaria importanza culturale animerà il Festival Biblico di Rovigo: giovedì 9 maggio 2025, alle ore 16.15 presso il Cinema Teatro Duomo, il celebre architetto svizzero Mario Botta sarà ospite d’onore per un dialogo con l’architetto rodigino Guido Pietropoli. L’incontro, dal titolo suggestivo “Chi ci farà vedere il bello?”, esplorerà il rapporto tra bellezza, architettura e spiritualità, in un momento storico in cui il bisogno di senso e armonia sembra particolarmente urgente.
Mario Botta, uno dei maggiori protagonisti dell’architettura contemporanea, è noto per la sua capacità di unire rigore geometrico, materiali naturali e una ricerca quasi mistica della luce. Le sue opere, come la Chiesa di San Giovanni Battista a Mogno o il Museo d’Arte Moderna di San Francisco, testimoniano un pensiero architettonico in cui spazio, tempo e spiritualità si fondono in un linguaggio potente e universale.
Accanto a lui, Guido Pietropoli, architetto e intellettuale rodigino, noto per la sua visione poetica dello spazio urbano e per un approccio che fonde classicità e contemporaneità, offrirà uno sguardo complementare: una riflessione su come il “bello” sia non solo categoria estetica, ma esigenza profonda dell’animo umano.
Il dialogo si annuncia come un viaggio attraverso architettura, arte, filosofia e fede, con una domanda centrale: “Chi ci farà vedere il bello?”. Un interrogativo che parte dal Salmo 4 della Bibbia e che oggi risuona con forza in una società frammentata e in cerca di nuovi orizzonti.
L’iniziativa si colloca all’interno del Festival Biblico 2025, che in questa edizione dedica particolare attenzione al tema della bellezza come via di riconciliazione, di apertura all’altro e di costruzione di futuro.
L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti, e l’incontro sarà seguito da un momento di confronto aperto con il pubblico.
Un appuntamento imperdibile per chi ama l’arte, la cultura e desidera lasciarsi interrogare da una domanda antica e sempre nuova: dove, oggi, possiamo ancora trovare il “bello”?