ROVIGO – Nulla di fatto all’assemblea soci di Ecoambiente in programma per lunedì 14 ottobre 2024 che non si è potuta celebrare per l’assenza del numero legale previsto per la validità della riunione.
Dopo le vicende di agosto che hanno portato i soci ad approvare il bilancio della società affidataria del ciclo integrato dei rifiuti (LEGGI ARTICOLO), ma non il budget dell’azienda, le dimissioni dell’amministratore delegato Adriano Tolomei, le dimissioni del presidente del consiglio di bacino Vinicio Piasentini (LEGGI ARTICOLO), l’azienda vive un momento di impasse dovuto, anche, dal fatto che sembra non essere stato ancora trovato un accordo, all’interno del centrodestra, in merito alla surroga di Tolomei (LEGGI ARTICOLO).

Il nome sarebbe da indagare da parte di Fratelli d’Italia che avrebbe già “bruciato” i nomi di Marco Trombini, già presidente di Ecoambiente, Lorenzo Valentini, ex assessore all’ambiente del Comune di Lendinara, un tempo molto critico per il metodo di raccolta porta a porta in città, costoso e poco efficiente soprattutto per le attività commerciali, così come quello di Massimo Nicoli, che Ecoambiente la costituì dopo lo scorporo della divisione ambiente di Asm spa e la fusione con Ecogest.
I patti parasociali tra il Comune di Rovigo, socio di maggioranza assoluta in Ecoambiente e gli altri 49 soci, prevedono che il nome dell’ad sia da essere indicato dal sindaco di Rovigo, ma da Valeria Cittadin, al momento non arrivano anticipazioni.
La ricostituzione del Cda di Ecoambiente consentirà poi l’individuazione del presidente di Polaris, la società interamente di proprietà di Ecoambiente che si occupa di rifiuti speciali, già presieduta da Andrea Bimbatti, attualmente assessore e vicesindaco del Comune di Rovigo.
Anche per Polaris Fratelli d’Italia è chiamato ad indicare il nome del presidente e, come per Ecoambiente, sono già stati fatti “girare” vari presidenti in fieri, dall’ex coordinatore provinciale Alberto Patergnani all’avvocato adriese Sandra Passadore, recentemente candidata per il rinnovo del consiglio provinciale di Rovigo e vicina all’assessore regionale di FdI Valeria Mantovan.
Un gioco ad incastro complicato dal fatto che le nomine di Ecoambiente, e successivamente di Polaris, si intendono far passare prima per l’assemblea di controllo analogo dove, le votazioni avvengono per teste, e non per quote, quindi portando sullo stesso piano il voto del socio di maggioranza assoluta Rovigo (51%) con un socio di minoranza come un piccolo Comune con meno dell’1% di proprietà di Ecoambiente.
Dopo la mancata celebrazione dell’assemblea odierna si può presumere che una nuova assemblea potrà essere riconvocata tra una decina di giorni, difficilmente meno, con la speranza che la “politica”, nel mentre, possa trovare una intesa per sbloccare una situazione che si protrate da più di 2 mesi e mezzo.