Questura di Rovigo ed associazione Penelope in piazza per la Giornata Internazionale dei Bambini Scomparsi

Il 25 maggio, davanti al Palazzo Nodari, poliziotti e volontari hanno sensibilizzato la cittadinanza per un dramma che coinvolge centinaia di famiglie 

ROVIGO – I numeri di solito non mentono, e meritano la massima attenzione per un fenomeno che coinvolge in prima persona le famiglie. In provincia di Rovigo sono 6 (di cui due donne) i corpi ritrovati che non hanno una identità, sempre i Polesine in due casi sono stati ritrovati resti umani di cui non si è riusciti a stabilirne il sesso. I Veneto il numero è ancora più impressionato, 44 uomini e 12 donne senza vita non sono mai stati identificati. 

Analizzando i dati complessivi della Provincia di Rovigo sono state ben 60 le denunce di scomparsa, 47 i ritrovamenti di cui 43 in vita, 4 le persone decedute, 13 ancora quelle da trovare (in Veneto il numero sale in maniera esponenziale a 305).

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In Veneto sono state ben 621 le denunce di scomparsa nella fascia d’età 0-17 anni (il 57,8%), 388 in età compresa tra 18-65 (il 36,1 %), 66 per gli over 65 (il 6,1%).

Il 25 maggio si celebra la “Giornata Internazionale dei Bambini Scomparsi”, istituita in memoria di Etan Patz, un bambino di 6 anni scomparso a New York proprio il 25 maggio del 1979.

Da quel tragico evento, è nato un movimento globale per le persone scomparse, che ha portato a sviluppare nuovi metodi nella ricerca e nella prevenzione di questi drammatici casi e per favorire le ricerche, come le foto sui cartoni del latte, a metà degli anni Ottanta.

La Questura di Rovigo ha promosso una distribuzione di opuscoli informativi ai giovani studenti del capoluogo, davanti alle sedi scolastiche e nel centro cittadino in piazza Vittorio Emanuele II.

L’iniziativa, coordinata dalla Divisione Anticrimine, si è svolta in collaborazione con l’associazione “Penelope” che ha partecipato con i propri rappresentanti per consentire ulteriori approfondimenti nell’ambito del sostegno e dell’assistenza per coloro che hanno perso una persona cara.

La Polizia di Stato è costantemente impegnata nel prevenire e fronteggiare questo fenomeno. In queste circostanze è fondamentale la tempestività per provare ad avere maggior successo nella ricerca degli scomparsi.

Insieme alla Fondazione Amber Alert Europe, attiva sui temi dei bambini scomparsi e a rischio, quest’anno la Polizia di Stato ha realizzato la campagna “Controlla. Rifletti. Denuncia… e non perdere tempo, chiama il numero di emergenza 112” per diffondere consigli utili per i genitori che affrontano la scomparsa di un figlio. In momenti così delicati, sapere quali passi intraprendere può fare la differenza.

Inoltre con l’App YouPol consente di entrare in contatto con le Sale operative delle Questure della Polizia di Stato ed è attivabile anche su smartphone; consente una diretta richiesta di assistenza per episodi di violenza di genere, bullismo e spaccio di droga. Ricordiamo però, che l’App non sostituisce in alcun modo i numeri di emergenza (1 1 2 NUE e 113) in caso di pericolo imminente.

Attraverso il sito italiano per i bambini scomparsi, gestito dal Servizio centrale Anticrimine della Polizia di Stato, che è parte di una rete internazionale di 31 Paesi, coordinata dalla statunitense Icmec – International Center for Missing and Exploited Children, ogni cittadino può riferire informazioni utili, anche sui minori di cui si sono perse le  tracce da diverso tempo per cui è possibile inserire le immagini age progression degli scomparsi.

Si ricorda che per far fronte a queste emergenze è inoltre attivo il numero unico europeo 116000-linea telefonica per i minori scomparsi, affidato in gestione dal ministero dell’Interno a “S.O.S. Il Telefono Azzurro-Linea Nazionale per la Prevenzione dell’Abuso all’Infanzia”.

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