Rovigo non può assolutamente permettersi una amministrazione che sia costretta a cercare i numeri per stare in piedi, lo sostiene Michele Aretusini capogruppo della Lega in consiglio comunale 

ROVIGO – “Lo abbiamo detto e lo abbiamo ripetuto: Rovigo non può assolutamente permettersi una amministrazione che sia costretta a cercare i numeri per stare in piedi, invece che impegnarsi a fondo per risolvere i tanti problemi della città e rispondere alle tante esigenze dei cittadini. Invece, è esattamente questo lo scenario politico che si presenta ed è inaccettabile: il sindaco Edoardo Gaffeo e i suoi, se non hanno i numeri, vadano a casa”. Ma proprio mercoledì il Pd ha confermato l’appoggio a Gaffeo LEGGI ARTICOLO

E’ l’appello lanciato dal Gruppo Lega in consiglio comunale a Rovigo, guidato dal capogruppo Michele Aretusini. “La situazione, purtroppo, è seria e Rovigo non può davvero perdere tempo ad attendere che sindaco e civici, dopo l’uscita del Pd dalla maggioranza, capiscano se hanno i numeri per governare. Non potrebbe attendere in nessun caso, ma, a maggior ragione, non può attendere, ora che emerge con chiarezza, a fronte di tante questioni urgenti e irrisolte, la poca affidabilità dei proclami fatti da questa giunta a inizio mandato”, prosegue la nota del gruppo Lega.

“Ricordiamo tutti come la squadra del sindaco Gaffeo venne dipinta, a inizio mandato, come costituita da grandi tecnici, da laureati, da esperti dei rispettivi settori, come destinata a grandi imprese. Bene: cosa resta di tutta questa prosopopea, oltre tre anni dopo, quando mancano 18 mesi circa alla fine della legislatura? Il cantiere dell’ex ospedale Maddalena non è neppure iniziato, le promesse di riqualificazione dell’ex ospedale psichiatrico di Granzette hanno portato al nulla; le associazioni sportive si sentono abbandonate, con gli aiuti, indispensabili in questo periodo, rimandati a primavera, ossia a dopo che le società avranno dovuto pagare le bollette più salate della storia recente; le frazioni sono dimenticate, le loro scuole chiudono; non ci sono idee per il turismo, se non fare pagare due euro di biglietto all’ingresso in Rotonda, con Torre Donà continuamente chiusa; gli eventi in centro, ma anche su tutto il territorio comunale, latitano, così come le idee a sostegno di commercianti ed esercenti; la questione Iras, nonostante decine di migliaia di euro spesi in consulenze, sebbene, ripetiamolo, questa fosse la giunta dei ‘tecnici supercompetenti’, è ancora ben lungi da una soluzione”.

“Cosa resta, allora, di quei grandi proclami, di quelle lodi auto attribuite? Poco o niente. Ci viene da pensare che lo abbia capito anche il Partito democratico e che abbia deciso di smarcarsi, comunque in ritardo, da una simile compagine di Governo della città. Anche se, a onor del vero, a noi delle loro beghe interne non interesserebbe davvero nulla, se non fosse che si traducono, si stanno già traducendo, in un danno per la città”.

“Questo dovrebbe essere il momento di governare e di provare a concludere qualcosa, non di barcamenarsi per stare in piedi in qualche modo. Purtroppo, vediamo invece che questo è esattamente quello che sta accadendo, con i Civici che, pur di restare dove sono, hanno lanciato una specie di ‘calciomercato’ per allargare, in qualunque modo possibile, la maggioranza. Questo, resta, di tutte le belle parole, di tutte le promesse, di tutti i progetti magniloquenti iniziali: unica priorità restare sul ponte di comando, a prescindere da quello che si andrà poi a fare, su quel ponte. Ossia, sino ad ora, poco”.

“Rovigo non può permettersi tutto questo, non dopo tre anni e mezzo nei quali è precipitata a picco nella classifica della qualità della vita. Come detto non da noi, che siamo l’opposizione, ma dalle statistiche e dai report di livello nazionale. Il sindaco e i suoi civici se possono governare inizino finalmente a farlo. Altrimenti, vadano a casa”.

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