Sarebbe questione di qualche giorno per la soluzione del vuoto lasciato nella giunta della Regione del Veneto dalle dimissioni di Elena Donazzan

PORTO VIRO (Rovigo) – E’ stato un fine settimana di riflessione per la sindaca di Porto Viro Valeria Mantovan, oggi a Roma per impegni istituzionali e domani a Porto Viro per incontrare la propria giunta e comunicare loro la decisione presa.

Il partito di Giorgia Meloni, di cui Mantovan è presidente provinciale di Rovigo, la vorrebbe in Regione del Veneto, al fianco del presidente Luca Zaia, per sostituire l’ex assessore Elena Donazzan eletta all’europarlamento (LEGGI ARTICOLO).

Il ruolo di assessore regionale è incompatibile con quello di sindaco quindi Mantovan sarebbe costretta a dimettersi dalla carica di primo cittadino di Porto Viro, consegnando la città al vice Thomas Giacon fino al prossimo turno di votazioni di primavera 2025.

Come assessore regionale veneto Mantovan rimarrebbe in carica fino al rinnovo dellla Regione, previsto per l’autunno 2025 quindi sarebbe esclusa dalle elezioni per il rinnovo di sindaco e consiglio comunale di Porto Viro, la sua amata città.

Se il cuore vorrebbe farla rimanere a Porto Viro, la testa dovrebbe portare Valeria Mantovan in Regione, ad assumere l’incarico di assessore per un periodo breve, di quel che resta come ultima consiliatura guidata da Luca Zaia, cercando però di garantirsi il prosieguo dell’attività nel mandato successivo che comincerà nel 2025.

In politica non c’è nulla di scontato e spesso bisogna essere disponibili a fare dei salti nel vuoto, ma l’ottimismo che si respira in Fratelli d’Italia dovrebbe convincere la sindaca polesana verso la Regione regalando alla provincia di Rovigo l’opportunità di una rinnovata rappresentatività: due assessori regionali (Cristiano Corazzari e Valeria Mantovan) e due parlamentari (Bartolomeo Amidei e Nadia Romeo).

Che sia la volta buona che il Polesine si scrolla di dosso il vestito da ex alluvionati, Cenerentola del Veneto, terra di conquista (per quel che resta) da parte di vicini e “prenditori”?

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