Per Pavan ed Aretusini le associazioni possono dare un contributo determinante per la sicurezza 

Non solo Polizia di Stato, Carabinieri, Polizia locale, Guardia di finanza, la Lega punta ad una funzione di controllo del territorio di Rovigo coinvolgendo più soggetti

ROVIGO – “Il problema della sicurezza esiste anche a Rovigo. Che non sarà Milano, ma ha comunque i suoi problemi. Solo negli ultimi giorni abbiamo letto di una mega rissa tra stranieri alla stazione ferroviaria, di una rapina a un negozio a fianco delle Torri, di una operazione della Guardia di Finanza che, sempre in zona stazione, ha trovato siringhe, droga e spacciatori. A questo, poi, si aggiunge il fenomeno, annoso, delle truffe ai danni degli anziani, dei furti e dei borseggi al mercato settimanale”.

Lo ricorda Michele Aretusini, capogruppo uscente della Lega in consiglio comunale, candidato consigliere alle prossime elezioni amministrative, assieme alla candidata consigliere Silvia Pavan. “Il lavoro delle forze dell’ordine è costante e prezioso – spiegano – ma ci sono alcuni passi che una amministrazione avveduta e che abbia davvero a cuore il tema della sicurezza, che è da sempre una delle priorità della Lega, può intraprendere, per dare supporto a Polizia di Stato, Carabinieri, Polizia locale, Guardia di finanza, e tutti gli altri operatori impegnati in questa battaglia cruciale”.

“Pensiamo, per esempio, al potenziamento del controllo di vicinato, a campagne informative per il contrasto alle truffe agli anziani, ma anche al coinvolgimento di tutte quelle associazioni che potrebbero dare, forti della propria esperienza e formazione, un contributo determinante – proseguono Aretusini e Pavan –  Ci riferiamo, per esempio, al Gruppo Odv della Polizia di Stato, al cui presidente abbiamo già domandato un incontro”.

“Questa e altre associazioni – proseguono i due candidati – potrebbero dare un duplice aiuto alle forze dell’ordine e alla sicurezza in genere, diretto e indiretto. In primo luogo, infatti, sono perfettamente in grado di svolgere, nel corso dei propri servizi quotidiani, una funzione di controllo del territorio. Per formazione, trattandosi di persone che hanno militato per anni e anni nelle forze dell’ordine, sono in grado di captare immediatamente situazioni sospette o a rischio, informando chi di dovere e, quindi, disinnescandole immediatamente”.

“Non solo: potrebbero anche fornire un prezioso aiuto indiretto, garantendo supporto in attività come la vigilanza all’entrata e all’uscita dalle scuole, così da ‘liberare’ il personale della polizia locale oggi impegnato in questi compiti e che potrebbe quindi essere utilizzato in servizi di controllo del territorio”.

“Come si vede – chiudono Aretusini e Pavan – c’è molto che una amministrazione davvero attenta alla sicurezza del territorio potrebbe fare. Se quella uscente, per tanti anni, non lo ha fatto, significa che non aveva a cuore queste tematiche”.

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