FIESSO UMBERTIANO (Rovigo) – Il 23 maggio di trent’anni fa Cosa Nostra faceva saltare una bomba sistemata sotto una carreggiata dell’autostrada A29, all’altezza dell’uscita di Capaci. “Un attacco contro un uomo delle istituzioni, fatto non curandosi dei “danni collaterali”, con deliberata arroganza, purtroppo non il solo in quegli anni. L’attentato a Giovanni Falcone cambia tutto…si scende in piazza” così racconta Daniele Cordone nel trentesimo anniversario della strage di Capaci. L’intera amministrazione comunale di Fiesso Umbertiano il sindaco Luigia Modonesi il presidente della provincia Enrico Ferrarese, l’assessore Elena Perini, il consigliere comunale Mattia Moretto, ed il sindaco di Gaiba, Nicola Zanca, si sono ritrovati per ricordare la figura di Giovanni Falcone. Presente anche il sindaco dei ragazzi di Fiesso Umbertiano.

“Avevo 17 anni e vedevo un pezzo di autostrada mancare, il volto dei poliziotti ed una intera città scendere in piazza – ha ricordato Cordone – per non dimenticare continueremo a parlare di legalità con i giovani come faceva lo stesso Giovanni Falcone”.