TRECENTA Rovigo) – Da Trecenta, esclusa dalla riperimetrazione della Zona logistica semplificata insieme a Fiesso Umbertiano e Bagnolo di Po, che dovrebbe comunque interessare l’area portuale di Venezia, in Polesine il capoluogo Rovigo e 14 Comuni, oltre che una cinquantina di comuni della provincia di Belluno, Gilberto Bianchini (Partito democratico) sottolinea come il tema della Zls sia tornato caldo dopo l’appello del presidente di Confindustria Venezia Rovigo e dopo gli interventi di alcuni politici e candidati alle prossime elezioni come il deputato della Lega Alberto Stefani che, pur ritenendo la Zls una priorità, ha parlato di possibili firme sul decreto solo da parte del nuovo governo.
L’assessore regionale allo sviluppo economico Roberto Marcato (Lega), da sempre impegnato sul progetto della Zls, ha definito “inaccettabile” che l’istituzione della Zls del Polesine e di Marghera possa slittare al prossimo governo, dichiarando di non vedere il motivo per rimandare la firma sul decreto istitutivo della Zls, perché sarebbe inaccettabile e irrispettoso verso il territorio. Le carte per il decreto sono complete e manca solo la firma.
Di fronte all’ipotesi di ulteriori ritardi, il Partito Democratico ha preso posizione dichiarando che “ Sulla Zls per Marghera e il Polesine domina una ipocrisia inaccettabile” dichiara Gilberto Bianchini.
Sul banco degli imputati la Lega che ha scelto di mandare a casa il governo Draghi per quelle che il Pd ritiene essere pura speculazione elettorale. I candidati Nadia Romeo (LEGGI ARTICOLO) ed Alberto Lucchin (LEGGI ARTICOLO) avevano espresso posizioni simili già in avvio di campagna elettorale.
La conclusione tratta da Gilberto Bianchini, è che “le istituzioni, i sindaci, le organizzazioni di categoria, i sindacati e tutti i cittadini devono prendere atto che fare subito la Zls è vitale e non rendersene conto significa non avere il polso della situazione e delle esigenze del Polesine”.
Ugo Mariano Brasioli
