LENDINARA (Rovigo) – Come annunciato il 10 settembre a Lendinara è stato il giorno dell’inaugurazione dell’opera “Feri veci dea nostra tera” dedicata agli strumenti del settore primario, in via Largo Carducci, un realizzazione donata al Comune dal lendinarese Carlo Tintore. Subito dopo nella Sala Civica Carlo Bagno (ex pescheria), l’ex sindaco Ramis Tenan ha presentato la sua ultima fatica letteraria: “Passeggiando per la città”.
In entrambe le occasioni il sindaco Luigi Viaro ha ripreso il concetto identitario che attraverso l’opera e l’espressione culturale dei suoi cittadini si caratterizza e diventa comunità.
La presentazione del libro “Passeggiando per la città”, ha dato modo al primo cittadino di magnificare l’amore per Lendinara manifestato da Ramis Tenan con le sue molte pubblicazioni.
“Un sindaco che finito il suo mandato decide di continuare a lavorare per valorizzare la città, merita un plauso, perché questo fa la differenza fra vivere in un paese ed amarlo”.
Secondo il sindaco, “Quando la città sceglie di valorizzare la cultura diventa matura, in questo senso il libro di Tenan, che aiuta a scoprire angoli, vicoli e particolarità che normalmente sfuggono, diventa calamita che attrae i visitatori, e se contiamo che il convoglio va alla velocità dell’ultimo vagone capite bene l’importanza dell’impegno di ciascuno in questo percorso”.
Un apprezzamento pienamente condiviso dal presidente di Pro Loco Claudio Martello.
Nicola Gasparetto ha parlato di un nuovo traguardo per l’ex sindaco che, con frequenza annuale, rinnova il suo amore per la città con opere di volta in volta sempre diverse ma estremamente interessanti. Il tema della passeggiata ha il merito di aiutare a comprendere il valore della toponomastica come traccia della storia comune, anticipando l’attenzione dell’amministrazione che ha chiesto un contributo ministeriale nell’ambito del progetto “città che legge”, per il recupero dell’antica toponomastica.
Il prof Sergio Magon ha magistralmente presentato il libro ha parlando di una piccola guida per riscoprire Lendinara, nell’unico modo possibile: passeggiando lentamente. “A lui va dunque una nota di merito per aver contribuito a riscoprire personaggi e luoghi forse dimenticati”.
“Una nota di merito va anche all’amministrazione vigente, – ha rilevato Magon – perché Lendinara è stata in questi ultimi anni decisamente abbellita anche col contributo di molti cittadini.
Nel libro-guida, Tenan cita fra l’altro come, dal 1930 in poi, la toponomastica lendinarese sia cambiata intitolando via via vicoli, strade, piazze e persino rotatorie ai vari personaggi che hanno dato lustro alla città. “È un dettaglio importante perché stimola il ricordo e con esso la cura per la propria comunità”. Fra le curiosità citate ci sono l’inaspettato vicolo dedicato a Gian Girolamo Bronziero, medico e storiografo Badiese importantissimo, ma anche la seicentesca statua della Madonna collocata sopra il caffè grande. “Tutti l’hanno vista ma pochi forse hanno notato che nella mano destra tiene un libro chiuso, per suggerire ai lendinaresi due virtù: l’umiltà e la sapienza”.
Nel suo breve intervento finale Ramis Tenan ha ringraziato il prof. Magon per la presentazione così articolata e preziosa “…e senza il quale questo lavoro non ci sarebbe strato”.
Ugo Mariano Brasioli