Osservazioni della Regione alla bozza di accordo per Iras Rovigo, Casa Serena

Maria Cristiano Pavarin per Uil Fpl Rovigo auspica che l'obiettivo della messa in sicurezza della casa di riposo sia più vicino. Per Vanni Destro del Comitato per l'art. 32 Polesine non sarebbe male si dicesse chi ha la responsabilità di aver creato questo fardello e si appella all'assessore Cristiano Corazzari per smuovere Ater

ROVIGO – Dopo l’approvazione nelle commissioni consliari del Comune di Rovigo dello schema della bozza di accordo tra Iras Rovigo, Comune, Regione, Ater ed Ulss 5 Polesana (LEGGI ARTICOLO), c’è un documento a cui poter fare, per la prima volta, osservazioni formali per affinare l’intesa che porterà allo scioglimento della convenzione in essere tra Comune ed Iras e la restituzione dell’immobile Casa Serena per riqualificarlo grazie ad Ater, Ulss e Comune di Rovigo.

L’appuntamento in Regione, annunciato dal commissario di Iras Tiziana Stella, è per giovedì 12 gennaio.

L’obiettivo della salvezza dell’Iras ancora non è raggiunto, ma l’auspicio è che possa essere più vicino – afferma Maria Cristiano Pavarin per Uil Fpl Rovigo (LEGGI ARTICOLO) – È necessario trovare una formula che permetta di fare da garanzia al prestito ponte della Regione, ma anche la possibilità che Casa Serena possa essere un polo di interesse sociale, abitativo e socio sanitario, presupposto ritenuto fondamentale dagli Uffici del Comune per giustificare il passaggio di denaro necessario, che di fatto rappresenta anche la salvezza e il conseguente rilancio di Iras.
Il nostro territorio gode di grandissime competenze, che vanno messe nelle condizioni di operare al meglio. Ora la politica e le istituzioni rodigine avranno questa occasione storica per lasciare il segno nel futuro di questo territorio“.

Nel caso in cui la bozza di accordo non venisse sottoscritta per la mancata ricezione delle singole osservazioni che verranno formulate, “i soggetti istituzionali dovranno valutare anche le conseguenze drammatiche di un mancato accordo” conclude Pavarin.

Dopo il silenzio di anni, invece, per Vanni Destro de il Comitato per l’art. 32, sanità e sociale Polesine, “per la questione Iras – Casa Serena non sarebbe male si dicesse chi ha la responsabilità di aver creato questo fardello che sembrerebbe essere giunta al passo finale, in un senso (salvezza) o nell’altro (liquidazione).

Chi come noi ne ha seguito gli sviluppi negli anni e ha tentato suggerimenti per trovare una soluzione, incontrando spesso indifferenza – continua Vanni destro – non è certo sorpreso della piega che ha preso in questi ultimi tempi.

Sorprende molto di più l’assenza della politica ad ogni livello nell’impegno per salvare Iras e Casa Serena, pur separatamente. Soprattutto ora che il salvataggio dovrebbe passare dal coinvolgimento di diversi enti pubblici, dalla Regione al Comune, passando per Ater e Ulls 5, l’assenza politica a livello di proposta programmatica è di un silenzio assordante.

Ci sono attori importanti che giocano la partita su fronti diversi, dal commissario Tiziana Stella a Tommaso Zerbinati che operano sia nel campo delle Case di riposo che in quello dell’Ater, che potrebbero aprire ad una soluzione economica, ma sembrano essere restii ad impegni in tal senso, come mai?” chiede Destro.

Chi è, o è stato coinvolto nel problema, nelle presenti e passate amministrazioni, dalla Lega al PD, da Forza Italia alle liste civiche, sembrano statici e immobili – accusa il Comitato per l’art. 32 del Polesine – Se si ha a cuore il bene comune e l’interesse di Rovigo, del Polesine e dei servizi pubblici, chi può fare qualcosa di decisivo, a partire dall’assessore competente per Ater (LEGGI ARTICOLO), ovvero il polesano Cristiano Corazzari, lo faccia ora” conclude l’appello Vanni Destro.

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