Noi Moderati prova aprire ai seguaci di Brugnaro, ma nulla da fare

Il partito di centrodestra guidato da Maurizio Lupi deve crescere, ma in Veneto i fedeli del sindaco di Venezia non aderiranno, in attesa delle elezioni regionali. Giovanni Rossi guida la pattuglia polesana per Luigi Brugnaro

VILLANOVA DEL GHEBBO (Rovigo) – Una conviviale organizzata giovedì 31 agosto all’Osteria della gioia da Massimo Carravieri (Coordinatore Regionale di Noi Moderati) per fare il punto con Renzo Tondo (Tesoriere ed esponente del Partito) sul momento politico nel centrodestra con l’intenzione di allargare l’area che fa riferimento a Maurizio Lupi, partendo dal territorio.

Dopo che Dario D’Ambrosio ha fatto gli onori di casa illustrando brevemente le attività dell’associazione “Amici di Elena”, fra una portata e l’altra si è sviluppato un confronto politico reso interessante dalla pattuglia di riferimento di Brugnaro guidata dal sindaco di Badia Polesine Giovanni Rossi.

Renzo Tondo, ex Presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia ed ex in deputato, ha dichiarato chiaramente che il suo compito e quello di aggregare le forze della galassia dei moderati, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali (Provinciali ed Europee). “L’aggregazione – a suo dire – è necessaria per uscire dalle secche dell’1% e puntare almeno al 2% e contare di più nella coalizione”.

Carravieri ha parlato “ad amici per un confronto franco” spiegando che “abbiamo voluto scegliere  l’Osteria della Gioia come punto di ritrovo in quanto Noi Moderati da sempre vuole valorizzare e promuovere le attività relative alle disabilità e all’inclusione nel tessuto sociale, temi a Noi molto cari e pertanto l’Osteria della Gioia ci sembrava il posto migliore”.

C’erano alcuni esponenti della politica locale veneta: Giuseppe Franzoi (Coordinatore Prov.le Noi Moderati Venezia), Moira Montagner (Vice Coordinatrice Prov.le Noi Moderati Venezia) Anna Cristina Andreatta (Coordinatrice Prov.le Noi Moderati Treviso), Enio Borracelli (Coordinatore Noi Moderati Treviso), Giuliana Tocchet (Noi Moderati Mogliano Veneto), il giovane Coordinatore Prov.le Noi Moderati Verona Michele Badia, Caterina Sambugaro (Referente Sanità Noi Moderati Padova). Pochi, invece, gli esponenti polesani: Ivan Pegoraro (Coordinatore Noi Moderati Badia), Daniela Fulitano (Responsabile Sanità Noi Moderati Provincia di Rovigo) mentre da Coraggio Italia Giovanni Rossi (Sindaco di Badia Polesine) il suo vicesindaco Segantin Stefano, Alberto Viaro.

Assente “…a causa di un impegno dell’ultimo minuto” l’annunciato Luigi Viaro sindaco di Lendinara. Adino Rossi (oggi nel Cda della Casa del sorriso di Badia) era per sua ammissione “…presente per l’amicizia con Carravieri”.

A specifica domanda giornalistica sull’attuale collocazione politica di Brugnaro, Tondo ha risposto che solo “Noi moderati” può essere la casa dei centristi, tanto più che Maurizio Lupi è l’unico leader presente nazionale, “…seppur di un partito piccolo. Brugnaro con le sue velleità personali, è Brugnaro solo a Venezia e poco più. “Oggi c’è invece bisogno di convergenze” ha ribadito Tondo, apprezzando la presenza degli esponenti di “Coraggio Italia”. Concetto ripreso e sottolineato da Massimo Carravieri che ha ricordato il ruolo dei Moderati e dell’area Cattolica alle prossime sfide elettorali per il rinnovo delle amministrazioni comunali in scadenza. 

Intervista a Renzo Tondo

Rompendo il silenzio, a fine pasto, il sindaco Giovanni Rossi, ha però rotto l’incantesimo parlando in controtendenza e dire: “Qui si parla di idee, di valori e di programmi ma nessuno di voi affronta il vero problema politico: il sistema elettorale”. Poi, forte della sua esperienza, ha aggiunto: “L’unico vero momento di democrazia è l’elezione del sindaco. Alle provinciali votano solo i consiglieri comunali. Il sistema regionale Veneto è semplicemente allucinante, complesso e per certi aspetti perverso, per cui uno con 100 mila voti può restare escluso e un altro con molto meno consensi, eletto. Questo impedisce all’elettore di maturare qualsiasi legame con l’eletto che spessissimo non conosce. Senza la riforma del sistema elettorale continuerà il malcostume vigente nell’uninominale, quello dei candidati calati dall’alto spesso del tutto sconosciuti”. Proiettandosi nel suo “Cosa farò da grande”, Rossi che non nasconde l’aspirazione di andare a Venezia, ha rincarato: “Qui parliamo di percentuali e massimi sistemi ma, secondo voi la sanità va bene? Vogliamo parlare della riforma mai fatta delle Ipab? Diciamolo, per un disegno che vuol incamerarle nel sistema regionale. Nel frattempo, com’è pensabile che un pensionato che prende 800/1200 euro ne possa pagare più del doppio per un posto-letto. Perché non ne parla nessuno? E cosa dire della Nogara-mare. Come si può pensare allo sviluppo turistico del nostro meraviglioso parco delta, senza adeguate infrastrutture. In politica – ha concluso Giovanni Rossi ricordando il 3,7% raccolto in soli 15 giorni di campagna elettorale a Badia a favore di Tondo – bisogna metterci la faccia ma per farlo bisogna essere credibili”. Infine l’affondo sul welfare governativo. “Non basta essere fra i vincitori per dire che tutto va bene. Non si può accettare che arrivi un messaggino dicendo al percettore da oggi non hai più il reddito di cittadinanza, rivolgiti ai tuoi servizi sociali, lasciando intendere che i soldi li diano i servizi comunali. Concludo chiedendovi: Chi è l’interlocutore su queste questioni?” Il problema irrisolto è che ci sono le urla nei comuni, le voci a Venezia ed i sussurri a Roma.

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Insomma una bella requisitoria che ha fatto capire le distanze all’interno del centrodestra tra Noi Moderati e Coraggio Italia, ma come ha commentato Adino Rossi “…certamente chi vince non cambia il sistema elettorale che garantisce una distribuzione controllata delle poltrone e non dimentichiamo che l’anima liberale del centro-destra è rappresentata da Forza Italia che, a dispetto delle previsioni funeste, è in crescita nei sondaggi”.

Ugo Mariano Brasioli

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