Il flop del centrodestra con Paolo Truzzu potrebbe insegnare qualcosa ai polici del Polesine. L’epoca degli uomini soli al comando è terminata

ROVIGO – Le elezioni amministrative di Rovigo non sono le regionali della Sardegna, ma il flop del centrodestra potrebbe comunque insegnare qualcosa ai polici del Polesine. Un candidato imposto è spesso mal digerito dal territorio che si impegna meno del previsto, vedi il caso Lega al 3,9%, così come il buon viso della campagna elettorale diventa cattivo gioco al voto con interesse alla elezione dei propri consiglieri di lista e voto disgiuto per il presidente, così come lamentato dallo sconfitto Truzzu, il candidato del centrodestra. Una cosa che può succedere anche a Rovigo.

Sulla vicenda intervengono come Noi Moderati Massimo Carravieri, vice commissario del Veneto e Adino Rossi, coordinatore provinciale di Rovigo.

“Il Centrodestra con il candidato Paolo Truzzu e le sue ben nove liste collegate ha perso per una manciata di voti la Presidenza della Regione Sardegna – rilevano Rossi e Carravieri – il buon Francesco Cossiga ricordava spesso che “La Sardegna è un Laboratorio Politico” e da buon picconatore ed esperto di politica possiamo confermare che i dati definitivi alla fine hanno avvallato il suo pensiero.

Qualcuno sosteneva addirittura, per il fatto che Soru aveva presentato la propria lista, che il Centrodestra avrebbe ottenuto una facile vittoria, invece così non è stato. Paolo Truzzu è stato bocciato a Cagliari, il capoluogo della Regione di cui era primo cittadino dove ha preso meno voti della sua stessa coalizione. Qualcosa lì non è andato per il verso giusto.

Per quanto riguarda invece Noi Moderati, eravamo presenti con la Lista Sardegna al Centro Venti venti, la quale, ha ottenuto un buon 5,40% superando addirittura la Lega di Salvini fermatasi al 3,90%.

Le elezioni in Sardegna sanciscono l’importanza dei “Piccoli” quelli che per alcuni non contano nulla, basti pensare che persino la Lista Democrazia Cristiana di Gianfranco Rotondi con il suo 0,30 % ad un certo punto era diventata quasi determinante durante spoglio finale.

Ora qualcuno nel Centrodestra faccia autocritica e non pensi che da ora in avanti la strada sia per scontato in discesa, anzi!

Come Noi Moderati, auspichiamo vivamente vi sia da ora in avanti un cambio di rotta da parte degli alleati del Centrodestra nella scelta dei candidati da esprimere nei territori e che vi sia soprattutto la consapevolezza che ognuno deve avere pari dignità ai tavoli.

L’epoca degli uomini soli al comando è terminata” concludono Massimo Carravieri ed Adino Rossi.

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