Nella palestra di viale Trieste una scuola di vita, 250 gli studenti coinvolti 

Pugilistica Rodigina contro ogni stereotipo, le scuole di Rovigo hanno dato fiducia al progetto, aumentano le richieste per portare i ragazzi

ROVIGO – Il progetto è partito 5 anni fa, coinvolgendo l’indirizzo sportivo del Liceo Scientifico Paleocapa. Poi le porte della palestra di viale Trieste si sono spalancate a tutte le prime classi, a cui si sono aggiunte una terza ed una quarta. 

Non stiamo parlando di una palestra qualunque, ma quella  dove la Pugilistica Rodigina ha scritto la storia di questo sport. Dal 1935 la società è un fiore all’occhiello di questa disciplina, Guido Ferraccin, Giulio Rubello, Enrico Correggioli, il maestro Silvano Modena, sono le figure di spicco che hanno fatto la storia del sodalizio rodigino. 

“Prima dell’inizio delle scuole ci avevano domandato se eravamo interessati, il nostro obiettivo era portare i ragazzi in palestra – spiega il tecnico Cristiano Castellacci – poi l’idea è stata protocollata e siamo partiti. Ogni anno ci portano sempre più prime classi. Sono circa 250 gli studenti coinvolti, anche l’Itis e la Ragioneria ci hanno chiesto la disponibilità”.

Sono 4 lezioni di due ore, in sostituzione della classica educazione fisica. I docenti sono chiaramente presenti. “La preparazione la facciamo qui dentro, facciamo respirare loro l’aria della palestra di viale Trieste, spieghiamo cosa significa il pugilato dal punto di vista educativo, un mondo fatto di regole, disciplina. Abbiamo fatto vedere loro la Stella d’oro al merito sportivo del Coni, che è accanto a quella d’argento, sono lì per Guido Ferraccin, e per un percorso che la Pugilistica Rodigina ha fatto fuori da viale Trieste.

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Quando nove anni fa avevamo cominciato a fare incontri sul bullismo la gente si metteva a ridere, siamo andati nelle chiese, nelle parrocchie”.

Un protocollo approvato dalla Federazione per l’educazione scolastica, le scuole hanno dato fiducia al progetto contro ogni stereotipo. Una formazione fatta di allenamento e movimento con i guantoni (nessun combattimento), ma anche lavoro al sacco. “Il nostro desiderio sta prendendo piede – spiega Castellacci – siamo riusciti ad portare il pugilato fuori dalla palestra, la testimonianza è il fatto che 30 ragazzini si allenano due volte la settimana qui dentro”. Molti gli atleti che combattono nella categoria Sparring Io. Recentemente a Roma la Pugilistica ha conquistato medaglie importanti proprio in questa categoria (un oro, un argento e due bronzi su 5 atleti under 13). Tante le donne in palestra, l’età media si è abbassata notevolmente rispetto al passato.

“Dopo la morte del maestro Silvano Modena abbiamo deciso che dovevamo portare fuori il suo pensiero – ha commentato Castellacci – ma non potevamo assomigliare a lui, era inimitabile. Siamo solo all’inizio. Il fatto di avere i bambini, e le mamme che ci chiamano per mandare qui le loro figlie, per noi significa tanto”.

Dirigente, atleta, istruttore, di professione avvocato, Michele Brusaferro è chiaro “Qui insegniamo la disciplina”. Lo sport, ed è dimostrato, responsabilizza i ragazzi anche a scuola. Il rendimento scolastico è migliore se si pratica una disciplina sportiva. Gli allenamenti obbligano i giovani ad organizzare il loro tempo, una valvola di sfogo importante per evitare i numerosi pericoli della società moderna.

“L’’80% degli agonisti è under 20 – spiega Brusaferro – anche l’età media degli amatori è calata. Non solo i ragazzi si aiutano uno con l’altro, ma anche i genitori, che vengono in trasferta alle riunioni, sono un grande supporto. La scuola ci ha aiutato molto a portare all’esterno il lavoro che stiamo facendo, come anche gli eventi che abbiamo organizzato. Stiamo sdoganando uno sport che non è fare a pugni. Uno sport fatto di regole e rispetto dell’avversario”.

I ragazzini under 12 il mercoledì si allenano con gli agonisti al fianco di Traorè, per capire cosa significa viale Trieste. Poi quando parlano con i coetanei spiegano loro cosa è un allenamento Pro. Una unica famiglia che condivide la passione per uno sport che aiuta a crescere, a conoscere i propri limiti e a superarli.

Purtroppo nella storica palestra di viale Trieste i lavori annunciati non partiranno per una questione di vincoli. Un vero peccato. Intanto la società, con il sostegno degli sponsor, in accordo con il Comune, ha fatto già il suo con l’installazione di una fila di sacchi con una struttura ben studiata.

Disciplina è la parola più ricorrente, in viale Trieste si impara il primo giorno. Il saluto prima e dopo, sempre.

Giorgio Achilli

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