Mobilitazione in Veneto per una vera sanità pubblica

Secondo uno studio di Cia Veneto, il 50% dei pensionati rinuncia addirittura a curarsi a motivo degli alti costi proprio nel privato

PADOVA – Una raccolta firme nelle piazze dei Comuni veneti per chiedere alla Giunta regionale “una reale sanità pubblica, per tutti, come sancito dall’articolo 32 della Costituzione: difenderlo è un dovere”. La mobilitazione, con stand e banchetti, è stata lanciata stamane in occasione dell’assemblea regionale di Anp Cia Veneto che si è tenuta nella sede di Cia Padova. Una volta raccolte le sottoscrizioni (è possibile pure recarsi in tutti gli uffici veneti della Cia), verranno inviate al presidente della Regione, Luca Zaia, e all’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin. 

“Le criticità che intendiamo evidenziare sono molteplici – sottolinea Giovanna Gazzetta, presidente Anp Cia Veneto – In primo luogo, le lunghissime liste di attesa relativamente alle visite specialistiche, nonostante una certa narrazione. Sempre di più i cittadini sono tenuti a rivolgersi al privato per avere delle risposte cliniche in tempi congrui”. 

Secondo uno studio di Cia Veneto, il 50% dei pensionati rinuncia addirittura a curarsi a motivo degli alti costi proprio nel privato: gradualmente, sta sostituendo il pubblico. Inoltre, aggiunge Gazzetta, “mancano i medici di base, soprattutto nelle zone interne. E ancora: le condizioni di lavoro del personale sanitario sono insostenibili, con turni massacranti”. Se l’amministrazione regionale non invertirà il trend, con investimenti ad hoc e assunzioni, “il sistema sarà destinato al collasso”. Attraverso la raccolta firme, precisa la presidente Anp Cia Veneto, “portiamo l’istanza di un solido rafforzamento del comparto, in particolare dei servizi nel territorio, di prevenzione e ospedalieri”. Oltre ad un “sostegno della legge sulla non autosufficienza con delle risorse adeguate. I relativi fondi, peraltro, verranno stanziati solo nel 2025”. Infine, una maggiore diffusione nel territorio delle strutture sanitarie e dei servizi poliambulatoriali. 

“L’accesso alla cura è un diritto universale. Non devono esistere cittadini di serie A, quelli che sono nelle condizioni di curarsi, e di serie B, ovvero coloro che non dispongono dei mezzi sufficienti per farlo”. Secondo Gazzetta, “a questa sottoscrizione aderiranno migliaia di veneti, indipendentemente dalla fascia d’età e dalla posizione sociale. 

L’emergenza sanitaria è un problema non differibile, che riguarda tutti. Da ultimo, rileviamo che da anni vengono tagliati i fondi”. Il presidente di Cia Veneto, Gianmichele Passarini, esprime forte preoccupazione: “Siamo chiamati a portare avanti un’azione sindacale incisiva. Chiediamo alle altre organizzazioni e alle Istituzioni, a tutti i livelli, di unirsi al nostro appello”. “Il mondo dell’agricoltura – conclude – scende nelle piazze e ci mette la faccia. Da sempre difendiamo non solo gli imprenditori agricoli, ma anche i fragili e i meno abbienti”.

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