Innovazioni mini invasive nella cura delle ernie discali presso l’ospedale Casa di cura Santa Maria Maddalena, se ne occupa l'equipe del dott. Giuseppe Maida

OCCHIOBELLO (Rovigo) – Uno dei settori attualmente più innovativi nell’ambito della ricerca biomedica è rappresentato dalla medicina rigenerativa, il cui obiettivo è offrire la possibilità di sostituire o rigenerare tessuti stimolando i meccanismi di riparazione insiti nel corpo stesso del paziente.

Giuseppe Maida, responsabile con i propri collaboratori Antonio Musio e Adele Pellegrini, dell’Unità Operativa di Chirurgia vertebrale presso l’ospedale Casa di Cura Santa Maria Maddalena di Occhiobello, dichiara: “le metodiche di medicina rigenerativa sono oggi ampiamente utilizzate in campo ortopedico, anche presso il nostro ospedale, nel trattamento dell’artrosi precoce e delle lesioni legamentose, tendinee e meniscali; è tuttavia crescente l’interesse all’utilizzo delle medesime tecniche anche nel trattamento della patologia artrosica della colonna vertebrale”.

L’Unità Operativa di Chirurgia vertebrale dell’ospedale Casa di Cura Santa Maria Maddalena utilizza propriamente queste tecniche nel trattamento delle ernie discali.
Continua Maida: “in alcuni casi, accuratamente selezionati in riferimento a persone affette da ernia discale lombare e da degenerazioni significative del disco intersomatico, è possibile utilizzare le suddette tecniche e tecnologie: una volta rimossa l’ernia discale mediante microdiscectomia chirurgica, viene prelevato al paziente del tessuto adiposo (grasso) mediante una mini aspirazione con ago dedicato. Il tessuto prelevato, grazie a particolari tecnologie innovative, viene in tempo reale purificato e predisposto per essere successivamente somministrato nel disco del paziente.

Tale procedura ha lo scopo di ridurre l’infiammazione locale e migliorare ulteriormente il decorso post-operatorio. Studi futuri potranno meglio indicarci se vi sarà stata anche una limitazione del danno discale o addirittura una piena rigenerazione del disco.
La procedura risulta assolutamente mini invasiva, sovrapponibile alla microdiscectomia semplice e con i medesimi brevi tempi di degenza e recupero post-operatorio”.

A questo proposito il direttore generale dell’ospedale Vittorio Morello sottolinea: “La Casa di Cura Santa Maria Maddalena si conferma attenta alle innovazioni tecniche e alle tecnologiche oltre che sensibile all’importanza della ricerca scientifica, onorando il proprio ruolo di riferimento sul territorio e dando ulteriore slancio al programma offerto alle specializzande e agli specializzandi in Neurochirurgia dell’Università di Modena e Reggio Emilia che, da circa 3 anni, trascorrono un periodo della loro formazione presso la nostra struttura.

L’affiatamento e la collaborazione tra tutte le figure professionali (Unità Operativa, accoglienza al paziente, personale di Sala Operatoria) è di fondamentale importanza per assicurare un servizio di assoluta eccellenza” conclude Morello.

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