ROVIGO – “Il finale è stato molto emozionate, bella partita”. Sono le parole di Marzio Innocenti numero uno della Federazione Italiana Rugby, era presente domenica 12 maggio allo stadio Battaglini di Rovigo per il derby d’Italia. Il Petrarca alla fine l’ha spuntata guadagnando l’accesso alla finale scudetto dove incontrerà il Viadana. Il numero uno della Fir a fine partita è entrato negli spogliatoi, con lui anche il ct della Nazionale Gonzalo Quesada, che gentilmente si è concesso ai tifosi per alcuni selfie ricordo.
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“La partita è piaciuta a tutti, eravamo qui presenti per far capire che il campionato ci interessa eccome, ma c’è da dire che abbiamo visto tante cose belle ed interessanti da sviluppare in futuro” ha evidenziato Innocenti. In tribuna c’era anche Daniele Pacini direttore dell’alto livello, German Fernandez dello staff tecnico azzurro e direttore dell’alto livello giovanile, e Marco Aloi direttore della Serie A Elite.
Sul ritorno del massimo campionato italiano a 10 squadre (già annunciato) il numero uno della Fir è stato chiaro “Il numero aumenterà quando ci saranno tanti giocatori per poterlo fare, siamo seri, anche a 10 è troppo, speriamo di spingere perchè tutti migliorino. Il problema non è di non sviluppare e promuovere il campionato di Serie A Elite, il problema è che il campionato deve essere promosso per quello che è. I francesi fanno una cosa, gli inglesi un altra, gli italiano un altra ancora, perchè tutti sappiamo che non sono organizzate come le nostre squadre, per cui facendo le cose da persone intelligenti andiamo sulla strada che possiamo percorrere, allorasono convinto che il campionato potrà crescere”.
In tribuna Lanzoni lo stato maggiore della Fir non era posizionato nelle vicinanze del patron Francesco Zambelli, viste le ultime polemiche non troppo velate, e le stoccate del presidente della Rugby Rovigo Delta la domanda sorge spontanea. Vi siete parlati? “Si ci siamo parlati, io parlo con tutti quanti – ha risposto Innocenti – non ho problemi con alcun presidente d’Italia, proprio nessuno. Quando vuole io sono qui per aiutare tutti quanti. Poi se vuole farmi la domanda elettorale ognuno può votare chi vuole, e sono felicissimo che lo faccia”.
Giorgio Achilli
