VILLADOSE (Rovigo) – Liliana Segre nuova cittadina onoraria. Il consiglio comunale di Villadose riunito in seduta straordinaria nel pomeriggio di lunedì 13 febbraio ha conferito il prestigioso riconoscimento alla 93enne milanese, attuale senatrice a vita e superstite dell’Olocausto di cui è diventata uno dei simboli e delle voci più autorevoli nel panorama nazionale.

Già presidente della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e a alla violenza, la Segre fu deportata dal celebre binario 21 della stazione centrale di Milano Centrale ad Auschwitz-Birkenau e dopo un viaggio di sette giorni all’ingresso del campo fu separata dal padre che non rivide mai più (la madre era morta quando la piccola Liliana aveva soltanto un anno). Numero di matricola 75190 – le fu tatuato come a tutti i prigionieri sul braccio sinistro -, sopravvisse anche a una delle tante “marce della morte” quando il campo di Auschwitz venne evacuato sotto la spinta dell’Armata Rossa che premeva da est e fu infine liberata dagli alleati a Malchow-Ravensbruck nell’aprile 1945: a meno di 15 anni, a guerra finita, fu tra i soli 25 fortunati che sopravvissero ad Auschwitz di 776 bambini italiani deportati.
Anche Villadose, con il secondo conflitto mondiale, ha fatto come noto tristemente e direttamente i conti in prima persona: il 25 aprile 1945, infatti, dopo un rastrellamento nella vicina Lama Polesine come rappresaglia per la morte di un soldato, un reparto di militari tedeschi in ritirata fucilò una ventina di ostaggi davanti al cimitero, inclusi persino due militi della Brigate Nere locali che tentarono senza successo di esser risparmiati (in precedenza un giovane era già stato ucciso nel tentativo di sfuggire alla cattura).
La cittadinanza onoraria alla Segre arriva al termine di due intense settimane di eventi per onorare le ricorrenze di Memoria e Ricordo: la proposta, ampia e diversificata, è passata da film “La vita è bella” di Roberto Benigni alla fiaccolata della Memoria, ma ha offerto anche reading teatrali, un lavoro su Norma Cossetto, vittima della tragedia delle Foibe, e l’incontro con l’autore Emanuele Fiano.

“Siamo particolarmente orgogliosi – commenta il sindaco Pierpaolo Barison – di avere da oggi Liliana Segre tra i nostri concittadini, una delle ultime voci viventi rimaste a testimoniare la follia dell’odio razziale e di dove può arrivare l’uomo in nome di ideologie tanto distorte. Non poteva esserci conclusione migliore alla due settimane di eventi che abbiamo voluto offrire come contributo al dialogo rispetto all’Olocausto ma anche alle Foibe, altro tragico evento storico in cui tanti innocenti hanno pagato con la vita il fatto di appartenere a una razza diversa o addirittura solo parlare una lingua diversa”.