ROVIGO – Nessun rimpianto per il sindaco di Polesella che afferma: “Qualche nostalgico dirà che la chiusura del Consvipo è stata un errore, anche se strumenti simili sono stati chiusi da anni in tutta Italia. Io credo invece che, come per tutte le storie, ci sia un momento per mettere la parola fine ad un percorso. Questa, stando anche a persone che in passato hanno avuto responsabilità apicali nella gestione del Consorzio, è stata anche troppo tardiva”.
Leonardo Raito presume che il Consorzio di Sviluppo abbia rappresentato, per alcuni anni, un utile strumento di concertazione e di coordinamento, ma di sicuro, negli ultimi tempi, “sembrava più un carrozzone superato che un qualcosa di realmente utile al territorio e ai suoi tanti enti associati, impossibilitati anche ad uscire dalla compagine societaria per via di uno statuto più rigido di una costituzione. Alcuni dei progetti proposti e accolti dai comuni nell’ultimo decennio, si erano tradotti in autentiche tragedie greche: il progetto per il fotovoltaico si era rivelato decisamente al di sotto delle attese, e per di più realizzato con un mutuo che dire esoso è eufemistico; la faraonica rete del bike sharing, inaugurata in anticipo, si era invece concretizzata in poche pensiline collocate sul territorio con biciclette danneggiate ancora prima di essere consegnate. Per non dire di come erano stati programmati gli investimenti con i fondi della Adriatic Lng, più ispirati a un criterio di micro contribuzione territoriale che a una reale e concreta prospettiva di sviluppo”.
“I tentativi di rilancio e di ripartenza non sono sembrati offrire quelle garanzie di solidità necessarie per la prosecuzione delle attività consortili, tra ipotetiche capacità di intercettare fondi europei e prospettive di coordinamento di iniziative in campo di green economy o di investimenti con fondi di patti territoriali o altre proposte strampalate e nemmeno a una persona competente come Guido Pizzamano, ultimo presidente, è riuscito un miracolo. Era già una missione impossibile” commenta Raito.
“Ce n’era abbastanza per spingerci, come soci, a una scelta dolorosa ma seria, forse arrivata in ritardo rispetto alle tempistiche ottimali, ma che, per lo meno, sta evitando quello che sarebbe stato un certo bagno di sangue per le casse della Provincia e degli altri enti associati – commenta infine il sindaco di Polesella – una scelta che consente una semplificazione anche degli apparati di enti e società pubbliche e ispirata a una riduzione di spesa che libera ossigeno per le casse dei comuni e degli altri soci ora comunque obbligati alle ultime scelte di responsabilità per completare, in tempi rapidi, il processo di liquidazione”.
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