La ventottesima “Zena co i ossi de majae” celebra i valori di Coldiretti

Le “Clementine” di Badia Polesine ha celebrato i valori di Coldiretti. Giunta alla ventottesima edizione, la conviviale nell’agriturismo più longevo del Polesine (aperto nel 1992) è stata occasione per dialogare sui temi importanti

BADIA POLESINE (Rovigo) – Venerdì 12 aprile, la storica “Zena co i ossi de majae” alle “Clementine” di Badia Polesine, ha celebrato i valori di Coldiretti. Giunta alla ventottesima edizione, la conviviale nell’agriturismo più longevo del Polesine (aperto nel 1992) è stata occasione per dialogare sui temi clou di questi tempi.

Mentre Luciana Vallese prendeva posto ai fornelli, l’inossidabile Beppe Tomaini, ha dato il benvenuto ai numerosi ospiti, fra i quali c’erano il Prefetto Clemente Di Nuzzo, il Vescovo Pierantonio Pavanello,il vicario del Questore Maria Olivieri, l’europarlamentare Paola Ghidoni, il senatore Bartolomeo Amidei, l’assessore regionale Cristiano Corazzari, la consigliera regionale Laura Cestari, il presidente della Provincia Enrico Ferrarese, il sindaco di Badia Polesine Giovanni Rossi, il colonnello  Edoardo Campora comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri, il comandante del Gruppo Rovigo della Guardia di Finanza Sebastiano Mario Rizzo, i presidenti dei consorzi di bonifica Roberto Branco per Adige Po e Adriano Tugnolo per Delta Po, Mauro Giuriolo presidente di Bancadriaemolti “Custodi della terra” di Coldiretti, fra i qualiil presidente di sezione Badiese Franco Rivarollo. 

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Beppe ha altresì ringraziatole testate giornalistiche e, non da ultima, Alessandra Borella, segretaria di Terranostra,sempre sul pezzo”. Ma Beppe Fra battute e ricordi dei 35 anni d’attività dell’agriturismo “Le Clementine”, ha colto l’occasione per sollecitare le autorità a prodigarsi per attirare turisti nel nostro polesine “… spetterà poi a noi farli tornare”.

Il direttore di Coldiretti Silvio Parizzi ha aperto gli interventi, cogliendo il “sentiment” della “zena”, per elencare le battaglie sostenute dall’associazione in difesa dell’agricoltura, non ultima quella contro il consumo di suolo per il fotovoltaico e contro i cibi sintetici. 

Il presidente regionale di Coldiretti Carlo Salvan, reduce dal presidio al Brennero per la difesa della tracciabilità e del made in Italy, ha fatto un resoconto della situazione ponendo l’accento sulle criticità che affliggono il settore agricolo: dai cambiamenti climatici, al declino demografico, al ricambio generazionale, al problema del patrimonio idrico: “Forse la più grande sfida per i prossimi decenni”. Tutto ciò, per chiedere alle Istituzioni sostegno.

Siamo di fronte a uno spartiacque politico sul come si vuole intendere l’agricoltura”, ha sottolineato Salvan, anche in vista del prossimo voto di giugno. “Noi vogliamo preservare i valori intangibili legati al cibo, che al tempo stesso diventa valore economico e fatturato per le nostre aziende, oggi più che mai alle prese con problemi di concorrenza sleale e mancanza di reciprocità”. 

Il Prefetto Clemente Di Nuzzo accogliendo l’invito, ha ricordato come la famiglia nasca attorno al focolare e al cibo, per cui “Valorizzarne la valenza culturale significa promuovere i valori tradizioni, identitari e del territorio. Quindi, gustare queste prelibatezze induce ad alcune riflessioni importanti sulla difesa della nostra produzione agricola”. Riflessioni condivise anche dal presidente della Provincia Enrico Ferrarese che ha richiamato al valore delle sinergie istituzionali in particolare nel Polesine.

Sulla stessa lunghezza d’onda si sono sviluppati le riflessioni di Cristiano Corazzari che, ricordando orgogliosamente come Coldiretti sia nata in Polesine (a Lendinara nel 1919), ha chiosato: “Qualcuno afferma che Coldiretti sia l’ultimo grande partito organizzato in Italia …ma questo è un valore aggiunto ed esalta oggi più di ieri il ruolo delle associazioni di categoria e delle forze sociali nell’interesse primario delle nostre comunità”.

Il senatore Amidei (presidente dell’Intergruppo parlamentare per il Made in Italy e per l’Innovazione) ha sottolineato l’impegno Governativo a sostegno dell’agricoltura di cui, come imprenditore agricolo, ha rivendicato la conoscenza e il ruolo di ‘custode’ della terra.

Non poteva mancare, nell’intervento dell’europarlamentare Ghidoni, un accenno al ruolo della Comunità europea, “visto che il 70% delle leggi nazionali arrivano da Bruxelles e che l’Europa regolamenta pesantemente le normative agricole”. Condividendo l’appello di Salvan per la nuova raccolta firme promossa con l’obiettivo di un milione di sottoscrizioni l’europarlamentare ha ricordato che: “È necessario per stimolare un cambiamento culturale dei paesi del nord ed est Europa, poco sensibili ai valori culturali del cibo”.

Alla serata erano presenti due associazioni: la “Venerabile confraternita della polenta” che ha fatto dono ai presenti di una confezione della pregiata farina “Ramusio” e la “Comunità del cibo Terra di Badia”, definite: “persone che vogliono studiare e salvare il territorio i saperi ed i sapori dei nostri padri”. Hanno partecipato Gherardo Franza, socio Coldiretti produttore del mais trasformato in farina con la collaborazione di Giuseppe Ferracin e Fabio Ortolan, mentre Paolo Aguzzoni ha raccontato la nascita della Comunità del cibo Terre della Badia per la valorizzazione di prodotti autoctoni che rischiano di essere dimenticati o abbandonati.

Quest’anno, con alcuni necessari aggiustamenti legati alla polenta, il menù “a spreco zero” proposto da Luciana Vallese ha incassato i complimenti generali dei presenti. Tutti si sono associati all’immancabile ringraziamento corale ai padroni di casa.  

Ugo Mariano Brasioli

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