La riscoperta di James Joyce

Interesse tra gli studenti del Primo Levi di Badia Polesine per la lezione, tenuta in lingua inglese, il prof. Quinn

BADIA POLESINE (Rovigo) – Mercoledì 12 aprile, le classi quinte dell’IIS Primo Levi di Badia Polesine hanno partecipato ad un incontro con Joseph Quinn, docente irlandese che si è dedicato allo studio di James Joyce, tanto da aver pubblicato un libro intitolato “The Magic of Language” , livello B2, per la catena Black Cat. Dopo una breve introduzione sulla vita dello scrittore e le sue opere principali, ha sottolineato la modernità e le abilità dell’autore, che ha saputo coniugare i temi ad un uso particolare del linguaggio.. “Joyce ha la capacità di coinvolgere il lettore in un labirinto di parole e suoni, che deve essere analizzato da molteplici punti di vista” sottolinea Mattia Fasolin, studente della 5BL. 

Interesse e stupore hanno animato gli studenti e le studentesse nel partecipare a questa lezione, tenuta in lingua inglese, il prof. Quinn è riuscito ad avvicinarli al mondo in cui lo scrittore irlandese aveva prodotto i suoi capolavori. Da “Dubliners”, opera più semplice, a “Finnegans Wake”, la più complessa, si nota il suo forte sperimentalismo e le sue abilità nell’accattivare il lettore. Le sue opere, difatti, sono caratterizzate dalla mancanza di punteggiatura e dall’unione di termini dialettali a termini inglesi di alto livello; leggere le sue opere è una vera e propria sfida con sé stessi. Nonostante la sua provenienza irlandese, Joyce decide di allontanarsi da Dublino, sua città natale, per poi descriverla negativamente come una prigione in “Dubliners”. Qui lo stile si fa ripetitivo e monotono, proprio come le persone che abitano la capitale. Lo scrittore voleva allontanarsi dai valori triadici di patria, chiesa, casa e per farlo, si serve dell’esilio. Il suo stile ed i suoi ideali sono poi portati all’estremo nei suoi ultimi romanzi “Ulysses” e “Finnegans Wake”. La suddivisione delle opere e la sintassi rimandano ad un vero e proprio flusso di coscienza, dove la punteggiatura perde qualsiasi significato per dare spazio alla “logica del sogno”. Questa gli permette di esternare la propria interiorità e di rappresentare la vita per quella che è. “Personalmente, ritengo che James Joyce sia il precursore del romanzo moderno, in cui lo spazio interiore degli esseri umani prende il sopravvento ed anticipa la crisi delle certezze tipica del ventesimo secolo – commenta Umberto Ghedini, della 5BL – Inoltre, la sua grandiosità è da riscontrare, appunto, nel suo punto di vista: una molteplicità di pensieri che vengono buttati per iscritto sulla carta senza connessioni logiche. Questa è la condizione dell’uomo, costretto ad interagire con una società dalla quale non si sente rappresentato.”

“Occasioni come queste permettono ai nostri studenti del Liceo Linguistico di misurarsi con le loro competenze. -commenta il Dirigente Scolastico Amos Golinelli – Le lezioni in lingua straniera sono un’altra delle buone pratiche del nostro Istituto che finalmente abbiamo ripreso a proporre. È indubbio che l’indirizzo che più ha sofferto dell’emergenza sanitaria e dei suoi strascichi sia stato proprio questo, ma ora finalmente stiamo tornando alla normalità.”

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