La questione Polesine entra nell’agenda di Francesco Boccia (PD)

ROVIGO – Il neo capogruppo del Partito democratico al Senato, il senatore Francesco Boccia, ex ministro per gli affari regionali e le autonomie nel governo Conte II e sottosegretario di Stato del governo Draghi, è stato accolto a Rovigo dal Pd locale che gli ha voluto sottoporre una serie di temi di carattere provinciale per lo sviluppo del territorio.
All’incontro, denominato appunto Polesine, hanno partecipato i sindacati, le organizzazioni di categoria, amministratori vecchi e nuovi del Pd, ed è stato promosso dalla presidente del consiglio Nadia Romeo, dal segratrio provinciale Angelo Zanellato, dalla vice Virna Riccardi e dal segretario cittadino Giacomo Prandini.

Tra i temi sottoposti all’attenzione del professore di economia ed ex ministro pugliese Boccia, la questione dell’aumento di gas stoccato da Adriatic Lng nel rigassificatore di Porto Viro, oggi di Porto Tolle, la mancanza dei decreti attuativi alla Zls e l’insufficienza infrastrutturale del Polesine.

“A fronte dei 6 miliardi mi metri cubi annui autorizzati in origine, per i quali il territorio è stato indennizzato con 12 milioni di euro, oggi il rigassificatore ne tratta oltre 9 miliardi (LEGGI ARTICOLO) con prospettiva di arrivare ad 11″ ha esordito per il Pd l’ex segretario Fabio Osti della Uil.
“E’ evidente che deve essere prevista una forma di compensazione del territorio, su base provinciale e non comunale, per operare politiche di sviluppo anche in relazione alle emergenze sociali del Polesine”.

Per il presidente locale degli industriali Paolo Armenio l’ex ministro Boccia è stata la persona che portato in Polesine la buona nuova della trasformazione della “bocciata dal governo” Zes in una Zona logistica semplificata Venezia Rovigo a cui si sono aggiunti, in seguito, una serie di Comuni bellunesi ed il capoluogo rodigino inizialmente escluso.
E’ stata istituita la Zls, bene, ma mancano ancora tutti i decreti attuativi. Siamo fiduciosi di ricevere risposte al più presto per programmare lo sviluppo del territorio che, comunque, qualora si dovesse davvero rilanciare con nuovi insediamenti, manca di infrastrutture adeguate“.

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Il segretario generale di Cgil Rovigo Pieralberto Colombo ha esposto al senatore Boccia i problemi del Polesine a nome delle sigle sindacali unitariamente: lavoro, tutela dei lavoratori in materia di sicurezza e di diritti, le difficoltà di dialogo con le aziende della logistica, vedi il caso Amazon in Polesine ed il recente caso della chiusura dello stabilimento Geodis di Arquà Polesine – Villamarzana, le problematiche tipiche del lavoro nelle aziende della logistica, la ricerca della qualità del lavoro piuttosto della sovraquantità come elemento di crescita del territorio e freno allo spopolamento.

“Al di là dello strumento della Zls saranno necessari tutti quei servizi alle famiglie che favoriscano la genitorialità ed invertano le denatalità del Polesine – ha ricordato Colombo superando le richieste di nuove infrastrutture – Un elemento che insieme agli altri potrà aiutare la cosa è sicuramente, al di là delle propagande, regolamentare una immigrazione regolare che consenta alle imprese di operare in un territorio più popolato e trovare maggiore forza lavoro”.

Concorde il presidente Armenio di Confindustria Veneto Est per Rovigo che ha affermato: “Basta con questa demonizzazione dell’immigrazione, ho conosciuto stranieri immigrati in Italia che mi hanno detto: vado in Germania a fare il trasportatore o in Francia a fare il medico. Perchè non consentire loro di realizzarsi lavorativamente anche in Polesine? Già perdiamo gli italiani, cominciamo a perdere anche gli immigrati?”.

Al termine dell’incontro le parti sociali e le associazioni datoriali hanno condiviso la necessità che al Polesine serve una programmazione ed una serie di progetti elaborati da tutti gli attori del territorio per passare dalla enunciazione delle “lamentele” e delle richieste ad una effettiva presentazione di soluzioni per una reale possibilità di crescita e sviluppo.

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