La nazionale irlandese ha travolto l’Italia all’Aviva Park di Dublino 

L’Irlanda senza troppa fatica lascia a zero l’Italrugby nel secondo turno del Sei Nazioni. Azzurri senza palloni di qualità e in balia dello strapotere degli avversari 

DUBLINO (Irlanda) – Dopo appena due giornate il Sei Nazioni sembra aver già trovato il suo padrone. E’ l’Irlanda. Dopo aver demolito la Francia a Marsiglia nella gara d’esordio, la nazionale irlandese ha travolto l’Italia all’Aviva Park di Dublino installandosi in testa alla classifica a punteggio pieno, bonus compresi. Tutti gli altri sono rimasti indietro e solo l’Inghilterra, con grande fatica, pare tenere il passo degli irlandesi. Gli azzurri hanno fatto quello che hanno potuto contro una delle formazioni più forti del mondo, ma a questi livelli non bastano volontà e impegno. E’ anche inutile andare alla ricerca di responsabilità nello staff tecnico e tra i giocatori. 

Se negli ultimi dieci anni di Sei Nazioni gli azzurri hanno vinto la miseria di appena due partite (e in precedenza non è che i successi abbondavano, anzi) è evidente che non c’entra nulla la scialba prestazione di Dublino. E’ una questione di sistema che riguarda l’intero movimento ovale italiano che da oltre vent’anni è alla continua e, visti i risultati, inutile ricerca di un salto di qualità che non arriva. La dura, ma prevedibile, sconfitta con l’Irlanda è stata soltanto un’altra dimostrazione dei limiti del rugby italiano quando si tratta di confrontarsi con realtà che stanno più di una spanna sopra l’Italia. Fortunatamente questo weekend di Sei Nazioni, comunque, una buona notizia per l’Italia l’ha portata. Non è arrivata da Dublino ma da Edimburgo e da Londra dove si sono giocate le altre partite, tutte abbastanza scadenti, della seconda giornata del torneo. Scozia, Francia, Inghilterra e Galles hanno mostrato di avere diversi problemi e per la squadra azzurra potrebbero rappresentare avversari non impossibili, ma solo perché in crisi. Tornando agli ottanta minuti dell’Aviva Stadium ci sarebbe da rilevare che nei primi venti minuti scarsi l’Italia ha cercato di non permettere all’Irlanda di giocare da “Irlanda”, riuscendo abbastanza nell’intento. Poi i padroni di casa hanno deciso che la ricreazione era finita e si sono presi in mano la partita rispettando i fondamentali del loro rugby: avanzamento e possesso. 

Piano piano l’Italia è andata in difficoltà lasciando sempre più campo all’Irlanda che non si è fatta molto pregare per trovare la via della meta. Quasi ogni incursione irlandese nei “22” azzurri ha prodotto una marcatura e alla fine il conto delle mete è stato di sei a zero per la squadra di Andy Farrell. Il loro gioco basato su raggruppamenti rapidi, avanzamento costante e sostegno sempre presente, con il passare dei minuti ha messo in difficoltà l’Italia. Inoltre gli azzurri quasi da subito hanno dovuto fare i conti con una touche che perdeva i propri lanci e una mischia chiusa in perenne sofferenza e costretta al fallo. Dopo qualche sprazzo in attacco nei minuti iniziali l’Italia ha trascorso quasi tutto il match a difendersi nella propria metà campo senza mai affacciarsi nei “22” avversari. Il risultato finale non fa una piega, anzi agli irlandesi manca probabilmente qualche altra meta, e agli azzurri non si possono attribuire chissà quali colpe o errori. 

Adesso arriva una pausa che servirà a recuperare qualche infortunato (Negri e Cannone in mischia servono come il pane a tavola) e soprattutto a preparare partite che potrebbero essere meno proibitive della sfida con l’Irlanda. Oltre a confermare in maniera netta l’attuale leadership europea della nazionale irlandese queste prime due giornate del Sei Nazioni hanno dimostrato che la competizione sembra godere di ottima salute con stadi molto belli e tutti pieni di pubblico. Il torneo di rugby più antico del mondo è ancora il top. Veniamo alla cronaca di Irlanda-Italia. Un fallo di Henshaw, che “scava” all’interno della ruck dopo aver messo le mani a terra, concede la prima occasione agli azzurri dalla linea dei 10 metri: Garbisi non trova i pali. L’Irlanda risponde con una gran ripartenza dai propri “22” di Keenan, poi due break di Henshaw innescano la prima opportunità per la squadra di casa che inizia il solito multifase per creare la superiorità numerica sul lato destro. Casey allarga per Crowley che ha lo spazio per marcare. Non arriva la trasformazione. Lo stesso Crowley al 12′ non va per i pali ma riporta i compagni in zona d’attacco, ma la difesa degli azzurri sul rolling-maul irlandese è ottima e l’azione sfuma. Il match prosegue su ritmi bassi con l’Italia che difende bene e l’Irlanda che insiste nella ricerca degli spazi trovandoli al 24′: grande avanzamento in mischia ordinata e prima imbucata di Keenan, poi Crowley, Henshaw e McCloskey si trovano alla perfezione e da ultimo Sheehan finalizza in bandierina. Crowley trasforma per il 12-0. Si gioca tanto a metà campo, con gli avanti azzurri che contendono, spesso senza successo, i punti d’incontro irlandesi, ma al 36′ cede nuovamente la mischia chiusa italiana. L’Irlanda va in rimessa laterale, conquista il lancio e avanza con la maul. E’ Conan a marcare dopo una serie di raccogli e vai per il 19-0 con il quale si va negli spogliatoi. 

A inizio ripresa Quesada inserisce Zilocchi per Ceccarelli e gli azzurri provano a imbastire un po’ di gioco ma sprecano troppo in attacco e vengono puniti al 50′ con un’altra maul avanzante dell’Irlanda che porta oltre la linea Sheehan per il 24-0. La squadra di Farrell alza il ritmo e costruisce un’azione da ben 24 fasi: Casey trova un calcetto per Keenan che si invola verso i 22 italiani, Varney salva su Sheehan ma gli avanti di casa continuano a fare strada fino alla marcatura di Henshaw, annullata da Pearce per un doppio movimento. Al 57′ Menoncello rimedia un cartellino giallo per uno sgambetto su Lowe, e in superiorità numerica l’Irlanda non si fa pregare: è lo stesso Lowe con una splendida accelerazione a marcare la quinta meta. Nel finale l’Irlanda continua a spingere, il neo-entrato Gibson Park dà una notevole accelerazione alla manovra offensiva irlandese. McCloskey si fa largo in mezzo al campo e poi Crowley apre bene su Nash, che passa in mezzo a Vintcent e Page-Relo per marcare la meta del 36-0 con cui si chiude il match.

Roberto Roversi

Dublino, Aviva Stadium

GUINNESS SIX NATIONS

Domenica 11 febbraio 2024

IRLANDA – ITALIA 36-0 (p.t. 19-0)

Marcatori: PT 8’ m. Crowley, n.t. (5-0); 24’ m. t. Crowley (12-0); 37’ m. Conan, t. Crowley (19-0). ST 50’ m. Sheehan, n.t. (24-0); 62’ m. Lowe, n.t. (29-0); 78’ m. Nash, t. Byrne (36-0)

Irlanda: 15 Hugo Keenan (57’ 22 Harry Byrne), 14 Calvin Nash, 13 Robbie Henshaw (64’ 23. Jordan Larmour), 12 Stuart McCloskey, 11 James Lowe, 10 Jack Crowley (58’ 22 Harry Byrne), 9. Craig Casey (73’ 21. Jamison Gibson-Park), 8 Jack Conan, 7 Caelan Doris (C), 6 Ryan Baird (66’ 20 Josh van der Flier), 5 James Ryan, 4 Joe McCarthy (60’ 19 Iain Henderson), 3 Finlay Bealham (57’ 18 Tom O’Toole), 2 Dan Sheehan 57’ 16 Ronan Kelleher), 1 Andrew Porter (57’ 17 Jeremy Loughman).

A disposizione: 16 Ronan Kelleher, 17 Jeremy Loughman, 18 Tom O’Toole, 19 Iain Henderson, 20 Josh van der Flier, 21. Jamison Gibson-Park, 22 Harry Byrne, 23 Jordan Larmour

Head Coach: Andy Farrell

Italia: 15 Ange Capuozzo, 14 Lorenzo Pani (58’ 23 Federico Mori), 13 Juan Ignacio Brex, 12 Tommaso Menoncello, 11 Monty Ioane, 10 Paolo Garbisi, 9 Stephen Varney (58’ 21 Martin Page-Relo), 8 Michele Lamaro (C), 7 Manuel Zuliani (69’ 20 Ross Vintcent) 6 Alessandro Izekor, 5 Federico Ruzza (56’ 19 Andrea Zambonin), 4 Niccolò Cannone, 3 Pietro Ceccarelli (41’ 18 Giosuè Zilocchi), 2 Gianmarco Lucchesi (56’ 16 Giacomo Nicotera), 1 Danilo Fischetti (56’ 17 Mirco Spagnolo).

A disposizione: 16 Giacomo Nicotera, 17 Mirco Spagnolo, 18 Giosuè Zilocchi, 19 Andrea Zambonin, 20 Ross Vintcent, 21 Martin Page-Relo, 22 Tommaso Allan, 23 Federico Mori.

Head Coach: Gonzalo Quesada

Arbitro: Luke Pearce (RFU)

Assistenti: Mathieu Raynal (FFR), Luc Ramos (FFR)

TMO: Eric Gauzins (FFR)

Cartellini gialli: 58’ Menoncello (ITA)

Calciatori: Garbisi (ITA) 0/1; Crowley (IRE) 3/4

Player of the Match: James Lowe (IRE)

Note: giornata asciutta, vento a tratti deciso, spettatori 82.300. 

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