ARQUÀ POLESINE (Rovigo) – Sapere come si soccorre una persona che ha avuto un incidente sul lavoro o un malore, conoscere le modalità di spegnimento di un incendio, utilizzare al meglio i dispositivi di protezione individuale (Dpi) sono una responsabilità sociale, prima ancora che regole e nozioni di sicurezza. Solo così si salva una vita, che sia la propria o l’altrui.
Questo è ciò che si è compreso al “Corso pratico di sicurezza in cantiere”, organizzato da Confartigianato Polesine, con il contributo di Edilcassa Veneto, che si è tenuto in due incontri al Centro di Formazione “Parallelo 45” di Arquà Polesine. Si tratta di un percorso completamente gratuito in tre tappe riservato al settore edile.
Non è dunque sufficiente avere un attestato o una certificazione, seppur obbligatoria, per la sicurezza o il primo soccorso, ma è fondamentale fare pratica, essere sicuri di ciò che si fa, di come ci si deve muovere e come agire, senza incorrere in ulteriori incidenti o, peggio ancora, diventare da soccorritori a vittime.
Diversi gli argomenti trattati con l’esperienza del titolare di “Parallelo 45” Enrico Belloni, affiancato dal formatore esperto Francesco Gallatini: dall’utilizzo, durata, tipologia ed efficacia degli estintori, a come si spengono le fiamme di un incendio o come soccorrere una persona che prende fuoco, fino a come muoversi in una stanza piena di fumo e monossido di carbonio.
La particolarità di questo corso però è stata quella della prova sul campo con simulazioni il più possibile realistiche. I corsisti hanno potuto cimentarsi in prima persona sull’utilizzo corretto degli strumenti e verificare se quanto appreso dai corsi teorici sulla sicurezza possa essere sufficiente in cantiere in caso di emergenza. “Spesso gli imprenditori, artigiani e dipendenti si ricordano le nozioni ma non le sanno mettere in pratica – ha affermato Belloni – e quando succede un incidente in cantiere o un infortunio si fanno prendere dal panico perché non l’hanno mai fatto. Se invece si è provato più volte e si è sicuri di come intervenire, si riduce il rischio e si salvano vite”.
È ovvio che la prima cosa da fare è chiamare i soccorsi e il 118, ma anche le azioni che si compiono nei minuti prima dell’arrivo dell’ambulanza sono determinanti. A spiegare nel dettaglio cosa fare in caso di lesioni, ferite, amputazioni, fratture, lussazioni e altro è intervenuta, nell’incontro di ieri, la dottoressa Valentina Beltrame, chirurgo del Pronto Soccorso dell’Aulss 5 di Rovigo. Proprio lei, nelle sue nozioni di primo soccorso, ha parlato di “sicurezza come responsabilità sociale”. Il medico ha sottolineato che in qualsiasi caso di incidente, nei cantieri edili, è necessario chiamare l’ambulanza, ma che è fondamentale comunque agire in soccorso della vittima, attraverso manovre o azioni che bisogna conoscere. La dottoressa Beltrame ha così illustrato come si pratica un medicamento, un posizionamento in sicurezza, un intervento su un’ustione o una rianimazione cardiopolmonare.
“Siamo convinti che questi corsi, sulla carta inusuali perché non offrono attestati obbligatori – ha affermato il Segretario Generale di Confartigianato Polesine Andrea Trombin – siano importantissimi sul versante della sicurezza. Abbiamo deciso di organizzarli, peraltro in forma gratuita grazie al contributo di Edilcassa Veneto, per il settore edile in quanto è il più a rischio ma bisognerebbe estenderlo anche ad altri settori perché l’incidente o l’infortunio purtroppo sempre dietro l’angolo. L’adesione è stata buona ma ci auguriamo che si elevi la consapevolezza dell’importanza di fare pratica su questo argomento”.
Il prossimo incontro gratuito è programmato per il 21 febbraio dalle ore 18.00 alle 20.00 e verterà su “Come smaltire correttamente i rifiuti in cantiere”.
Per iscriversi basta chiamare Confartigianato Polesine al nr. 0425 474772 o scrivere a formazione@confartigianatopolesine.it
