Incontro pubblico sul progetto di trattamento rifiuti pericolosi Ecopol

Forum dei cittadini e lista Civica per Rovigo sul progetto di trasformazione dell’impianto di via Amendola da assoggetare a Via provinciale

ROVIGO – E’ stato uno dei temi della campagna elettorale del candidato a sindaco di Rovigo Edoardo Gaffeo (LEGGI ARTICOLO) in materia di ambiente, il Forum dei cittadini, per voce dell’ex assessore Dina Merlo ritorna sul progetto presentato per modificare l’impianto di via Amendola, ex Dondi, che raccoglie rifiuti speciali e pericolosi attualmente gestito dalla società Ecopol.

“Chiarezza e informazione sono necessarie sul progetto di trasformazione dell’impianto di via Amendola, attualmente autorizzato dalla Regione a stoccaggio rifiuti, che secondo il progetto presentato alla commissione Via provinciale dovrebbe diventare un’attività prevalente e principale di recupero di rifiuti pericolosi e non pericolosi, tramite desorbimento termico” afferma Merlo.

“Questo processo tecnologico dovrebbe portare un trattamento dei rifiuti fino a temperature di oltre 600 gradi, producendo alla fine delle matrici solide non più considerate rifiuti. Il trattamento prevede però la volatilizzazione e successiva combustione di ingenti quantitativi di Idrocarburi aromatici, policiclici, clorobenzeni, fitofarmaci, ammine e diossine, sostanze di per sé potenzialmente inquinanti tossiche e nocive per la salute, che possono costituire un grande rischio per la popolazione. Le aree più esposte sono le frazioni di Concadirame, Roverdicrè e San Pio X, ma in considerazione della possibilità di trasporto degli inquinanti in atmosfera, la loro diffusione può estendersi ad altre aree urbane e frazioni contigue. Senza trascurare che l’area circostante è zona agricola coltivata e a distanze di 2-3 Km si arriva al territorio comunale di Costa e Lusia, dove si producono orticole tra le migliori Igp del Polesine.

Il Progetto, quindi, non prevede di attivare un inceneritore, come fu in passato quando bruciava rifiuti solidi urbani, ma molto peggio, un impianto che tratta rifiuti tossici.

La ditta proponente richiede per questo progetto una non assoggettabilità alla Valutazione di impatto ambientale, quindi di fatto una procedura autorizzativa semplificata e poco approfondita. Invece appare chiaro che le implicazioni ambientali e di salute pubblica determinano la necessità di una indagine ampia che accerti gli effetti dei trattamenti eseguiti e della potenziale tossicità delle sostanze emesse, per una massima tutela della salute dei cittadini e delle matrici acqua e suolo che vengono interessate dal flusso degli inquinanti.

Si rende quindi necessario che venga attivata la Valutazione di impatto ambientale, come previsto dalla legge, in virtù della collocazione dell’impianto e della vicinanza di insediamenti abitativi.

L’autorizzazione ambientale è di competenza provinciale, ma il Comune di Rovigo con l’allora amministrazione Gaffeo, aveva a suo tempo inviato opportune e precise osservazioni, richiedendo che il progetto venisse comunque sottoposto a Via complessiva. Il Comune dove si colloca l’impianto, a tutela della salute e della sicurezza dei suoi cittadini, non può non esprimersi su un progetto come questo nel senso del massimo rispetto delle procedure a maggior tutela.

La Provincia stessa, a salvaguardia e rispetto delle tutele anche economiche ed ambientali più generali, è oggi chiamata ad esprimersi e deve richiedere un adeguato approfondimento tecnico e tossicologico da parte di enti e tecnici terzi competenti, attraverso quindi una Valutazione di impatto ambientale, e non accettare che i rilievi ambientali e sulle sostanze emesse avvengano dopo l’avvio dell’impianto, perché questo rappresenterebbe un grosso rischio sulla pelle dei cittadini.

Il Veneto, e in parte anche il nostro territorio, hanno già provato con i Pfas cosa significa immettere nell’ambiente sostanze che penetrano nell’organismo accumulandosi e una volta inserite nel territorio non sono più facilmente recuperabili neppure tramite bonifica.

Infine è da considerare che l’area oggetto dell’impianto è sottoposta a vincolo di interesse pubblico per la protezione delle bellezze naturali, ai sensi del D.M. n 19 del 24/1/1959″ conclude Merlo.

Per dare informazione ed elementi di discussione su questo progetto, che riguarda e interessa una vasta popolazione del Comune di Rovigo e non solo, è stata organizzato dal Forum dei cittadini e dalla lista Civica per Rovigo un incontro aperto nella serata di martedì 6 agosto alle ore 21 a Concadirame, presso i locali della ex scuola elementare.

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