In Prefettura a Rovigo il Consiglio territoriale per l’immigrazione

L'obiettivo è di definire indirizzi e linee di intervento per prevenire, vigilare e contrastare i fenomeni di sfruttamento e caporalato, garantendo altresì forme di protezione e di assistenza delle vittime

ROVIGO – Nella mattinata odierna, presso la Prefettura di Rovigo si è riunito il Consiglio Territoriale per l’Immigrazione, presieduto dal Prefetto Clemente Di Nuzzo, al quale hanno preso parte i rappresentanti del Comune di Rovigo, delle Forze dell’Ordine, dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro, della ULSS, dell’Ufficio scolastico provinciale, delle Organizzazioni datoriali e sindacali, nonché degli enti e delle associazioni attivi sul territorio nell’assistenza ai cittadini stranieri. Il Consiglio costituisce il punto di raccordo interistituzionale per l’elaborazione di forme di collaborazione tra soggetti pubblici, privati e del terzo settore per venire incontro alle complesse esigenze della popolazione immigrata.

Nel corso dell’incontro è stato istituito il Tavolo Permanente Provinciale per la prevenzione e il contrasto dello sfruttamento lavorativo in agricoltura e del caporalato, previsto dal Protocollo d’Intesa sottoscritto a livello nazionale dai Ministeri dell’Interno, del Lavoro e delle Politiche Sociali, delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e dall’ANCI.

Il Tavolo Permanente, che si riunisce a cadenza periodica, ha come specifico obiettivo di definire indirizzi e linee di intervento per prevenire, vigilare e contrastare i fenomeni di sfruttamento e caporalato, garantendo altresì forme di protezione e di assistenza delle vittime di forme di sfruttamento, nell’ottica di favorire la loro corretta integrazione socio-lavorativa.

Durante la riunione è emerso che l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Rovigo, con l’ausilio del Nucleo ispettivo Lavoro dei Carabinieri hanno in corso diverse attività di indagine sia sui fondi agricoli coltivati, sia in stabilimenti artigianali, in quanto il Polesine, per la rarefazione territoriale delle imprese agricole e di alcuni settori artigianali, presenta caratteri di maggior rischio per lo sfruttamento dei lavoratori. Proprio di recente, lo scorso 30 giugno, vi è stata una riunione operativa in Prefettura, con la partecipazione dell’Ispettorato territoriale del Lavoro e del Nucleo Carabinieri Ispettorato Lavoro, nella quale sono stati forniti agli organi ispettivi spunti informativi acquisiti dalla Prefettura nel corso di un incontro con alcuni lavoratori agricoli che erano stati ricevuti dal Prefetto per segnalare presunte situazioni di sfruttamento (LEGGI ARTICOLO).

Grazie alla condivisione delle esperienze maturate sul campo da parte dei partecipanti alla riunione, è stata evidenziata la necessità di sviluppare una serie di iniziative nell’ambito delle politiche attive del lavoro, in particolar modo relative all’assistenza nell’espletamento delle pratiche amministrative correlate all’attività lavorativa, nella ricerca di soluzioni alloggiative e per il trasporto sui luoghi di lavoro. Con tali iniziative si potrà fare prevenzione, disincentivando il ricorso da parte dei lavoratori a figure di intermediari, che trattengono consistenti importi dalle buste paga nominali, costringendo altresì i lavoratori a turni di lavoro di gran lunga eccedenti le previsioni dei contratti collettivi di lavoro.

Da ultimo, gli attori istituzionali e sociali presenti all’incontro sono stati invitati ad elaborare iniziative, che saranno esaminate in appositi gruppi di lavoro, riferite ai bisogni della popolazione migrante rilevate in sede provinciale, per l’elaborazione di progettualità mediante forme di collaborazione aperte anche alla partecipazione di associazioni ed enti del terzo settore, per concorrere a risorse a valere sui fondi FAMI, nonché su fonti di finanziamento di matrice nazionale e regionale per la realizzazione di interventi sul territorio per la gestione del fenomeno migratorio e consentire il miglioramento della gestione dei servizi di accoglienza ed integrazione rivolti agli stranieri.

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