In memoria di Francesco Gasperotto. Il ricordo del Csi di Rovigo

Giovedì serasi era fermato in polisportiva per programmare gli interventi nelle animazioni e iniziare a guardare all’attività di settembre

ROVIGO – Francesco non c’è più (LEGGI ARTICOLO). Gli amici ed i colleghi del Csi di Rovigo lo ricordano così.

Tennis e Centro Sportivo Italiano sono state le due passioni sulle quali ha sviluppato il suo modo di essere. La pratica sportiva poteva essere quel cammino che avrebbe potuto aiutare i ragazzi a crescere tecnicamente e culturalmente, ad imparare a rispettare le regole, a stare bene insieme divertendosi.

Con la stessa passione insegnava a quanti un giorno sarebbero diventati agonisti e a quanti apprendevano in un centro estivo le prime nozioni del tennis. Attenzione alla tecnica e divertimento si alternavano rendendo quei momenti indimenticabili. Tecnico ed animatore, a seconda delle circostanze, ma sempre la stessa persona pronta ad aiutare gli altri, a creare momenti di svago a progettare un futuro che si andava costruendo.

Figlio d’arte, suo papà Carlo era stato con Milo Raimondi fra i fondatori del Csi a Rovigo, aveva fatto suo il percorso associativo. Congressi nazionali, campi regionali, corsi residenziali e corsi di aggiornamento lo avevano sempre visto presente.

Nel comitato Csi di Rovigo rivestiva il ruolo di segretario ed in polisportiva, da sempre, un punto di riferimento: dal tecnico, all’animatore, dal consulente all’addetto stampa. Da divero tempo era entrato a far parte della commissione tecnica nazionale di tennis mantenendo anche i rapporti con la presidenza Csi. Gli piaceva anche scrivere, non tanto di quanto faceva, ma delle varie attività della polisportiva. Alla bisogna era disponibile a tutto anche quando quattro anni fa gli fu chiesto di seguire l’attività di vela. “Non ne capisco nulla” aveva detto, ma il rapporto di fiducia e simpatia instaurato con gli istruttori della Lega Navale di Ferrara avevano fatto superare ogni ostacolo.

Nell’estate scorsa aveva dato vita un corso di tennis finanziato da Sport e Salute con tanto di finali a Perugia ed alcuni mesi dopo il via al pickleball, un qualcosa di simile al tennis, proponendolo in orario scolastico a diverse scuole medie della città riscuotendone apprezzamenti ed entusiasmo.

Un particolare rapporto lo aveva intaurato con i ragazzi della disabilità di Uguali Diversamente che lo vedevano come un amico più che l’istruttore di tennis.

Giovedì sera prima di far ritorno a casa si era fermato in polisportiva per programmare i vari interventi nelle diverse animazioni e iniziare a guardare all’attività di settembre. Poi la scomparsa improvvisa.

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