Il Tar dà ragione alla Regione per l’abbandono di Casa Serena

Il commissario straordinario regionale Tiziana Stella avve sciolto in maniera unilaterale la convenzione in essere con il Comune di Rovigo, che aveva presentato ricorso. La soddisfazione di Michele Aretusini

ROVIGO – “Sconfitta su tutta la linea per il Comune di Rovigo: il Tar, Tribunale amministrativo regionale, del Veneto ha infatti bocciato il ricorso principale (LEGGI ARTICOLO) e i ricorsi per motivi aggiunti proposti nei confronti della Regione del Veneto sul caso Iras, condannando inoltre Palazzo Nodari al pagamento delle spese di lite. Non solo; i giudici amministrativi hanno anche ‘bacchettato’ il Comune per avere inviato un ricorso che viola il limite massimo di pagine previsto”.
La notizia è stata comunicata dal consigliere comunale Michele Aretusini, capogruppo della Lega in consiglio.

“In buona sostanza i giudici amministrativi di Venezia, demolendo tutte le tesi portate avanti in questi mesi dal Comune di Rovigo, hanno confermato quanto da sempre sostenuto dalla Regione e dal commissario Iras: l’ente ha tutto il diritto di sciogliere in maniera unilaterale la convenzione relativa a Casa Serena, anche alla luce della manifesta antieconomicità della gestione dello stabile in Commenda, fattore che da solo basterebbe a legittimare questo passo” riassume Aretusini.

“In conclusione – prosegue il capogruppo della Lega – come gruppo consiliare intendiamo ringraziare di cuore il commissario Iras Tiziana Stella e l’assessore alla Sanità in Regione Manuela Lanzarin, che, con buonsenso, oltre che professionalità e capacità, hanno supplito alle carenze di questa amministrazione con un lavoro costante e attento”.

Il ricorso era stato annunciato in consiglio comunale a Rovigo dal sindaco Edoardo Gaffeo a febbraio 2023, come richiesto dagli uffici e necessario: “Non possiamo esimerci dall’impugnazione della delibera. Ho il dovere d’ufficio di tutelare l’Ente che rappresento – ha affermato il sindaco del Comune di Rovigo Edoardo Gaffeo – ribadendo che il ricorso nulla toglie alla disponibilità fattiva all’individuazione di una soluzione lungo le linee già delineate nella bozza di accordo entro tempi rapidissimi”.

Rimane da capire se, alla luce della sentenza odierna del Tar, questa possa “smovere” quei 3,2 milioni di euro che erano stati accantonati per Iras Rovigo e che non sono stati ancora erogati in quanto, sempre secondo gli uffici, non vi sarebbe stato modo in assenza di un progetto di pubblica utilità.

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