Bertin: “La situazione economica e sociale è grave, molte sono le imprese del commercio, del turismo e dei servizi a rischio di chiusura. Si intervenga subito per salvaguardare il sistema imprenditoriale veneto, fatto di piccole e medie imprese”.

VENEZIA– Sono iniziati i lavori della XIX legislatura e il presidente di Confcommercio Veneto Patrizio Bertin ha inviato una lettera ai 600 neo deputati e neo senatori con l’augurio di buon lavoro, in un momento così delicato per l’Italia e per il Veneto.

La preoccupazione dell’associazione di categoria è tutta per il futuro di famiglie e imprese: “La situazione economica e sociale si presenta grave, instabile, poco prevedibile – scrive Bertin –. In questo momento drammatico le imprese soffrono ma resistono con senso di responsabilità; quello che pesa di più è l’incertezza per le dinamiche future, perché senza certezze non può esserci programmazione imprenditoriale. Molte sono le imprese del commercio, del turismo e dei servizi a rischio di chiusura, strette nella morsa del rincaro energetico e del calo dei consumi. Ad essere in pericolo – sottolinea Bertin – non vi è solo l’ossatura del sistema imprenditoriale veneto, fatto di piccole e medie imprese, ma anche posti lavoro e la sostenibilità delle famiglie”.

Ai neo parlamentari di Camera e Senato della Repubblica, Bertin rivolge tre proposte da porre all’attenzione del nuovo, imminente governo, “da implementare nell’interesse del tessuto imprenditoriale e occupazionale della regione” e “allo scopo di mantenere un dialogo concreto e costruttivo”.

Sono le seguenti:

un tetto massimo al prezzo che i fornitori potranno addebitare ai clienti nei prossimi mesi, con la differenza rispetto ai prezzi di mercato a carico dello Stato, o, in subordine, una proroga dei crediti d’imposta, nella misura del 30% per l’energia elettrica  e 40% per il gas metano, anche nel mese di dicembre 2022 e in tutto il primo semestre 2023;

un sostanziale aumento dei crediti d’imposta sulle spese energetiche del terzo trimestre 2022;

una riforma del funzionamento della nostra borsa elettrica, che svincoli il prezzo dell’energia elettrica da quello del gas”.

Confcommercio Veneto conferma la propria massima disponibilità a interloquire con gli eletti in Parlamento nell’interesse del Paese, delle imprese e dei cittadini.

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