Il Pd di Badia Polesine al sindaco Rossi: “In sala consiliare non si fa campagna elettorale”

Stefano Dall'Aglio contesta l'uso "privato" che ha fatto il sindaco, il presidente del consiglio e l'assessore Segantin nell'accogliere il fondatore di Coraggio Italia in chiusura di campagna elettorale

BADIA POLESINE (Rovigo) – Il Circolo del Partito democratico G. Matteotti di via Cigno, esprime tutto il suo disappunto per l’utilizzo considerato “assai disinvolto” di un luogo istituzionale come la sala consigliare del Comune di Badia Polesine, ospitando in piena campagna elettorale Luigi Brugnaro non come sindaco di Venezia, ma come rappresentante politico della lista Noi moderati candidata alle elezioni dello scorso 25 settembre.

“Il sindaco Giovanni Rossi, insieme al vicesindaco e al presidente del consiglio comunale, hanno accolto in sede istituzionale quello che è divenuto il “loro” partito, la lista di Coraggio Italia fondata da Brugnaro, con tanto di simbolo e diretta televisiva, per un utilizzo per così dire privato dell’aula consigliare” afferma il segretario locale del Pd Stefano Dall’Aglio. “I tre esponenti che si sono dichiarati “civici” fino all’altro ieri, hanno forse portato il partito di Brugnaro in maggioranza?. Se così fosse si porrebbe qualche riflessione politica sull’assetto della maggioranza locale. Chissà cosa ne pensano i partner di maggioranza che hanno convintamente sostenuto il Sindaco alle ultime elezioni amministrative”.

Dall’Aglio giudica inoltre fuori luogo l’esultanza post elettorale del sindaco: “Se le elezioni politiche hanno un solo vincitore, cioè Giorgia Meloni ed il suo partito Fratelli d’Italia, che anche a livello locale è riuscito a guadagnare un sonoro 36% (dato più alto anche di quello nazionale) e la Lega, a Badia si ferma ad un 17%, come può il primo cittadino gioire per quel 3,42% che Noi Moderati è riuscito racimolare in questo comune?

Sorprende leggere sul profilo Facebook del Sindaco i festeggiamenti per questo risultato – si legge nel comunicato – perché festeggiare per 168 voti, già sarebbe alquanto curioso, ma idolatrarsi per questi 168 voti rispetto ai potenziali 1.000 di preferenze personali ci sembra davvero eccessivo.

Stefano Dall’Aglio

Di sicuro c’è un dato politico: i tre esponenti più importanti dell’amministrazione badiese hanno scelto di sostenere un Partito che ha miseramente fallito nel suo intento elettorale nazionale” afferma Dall’Aglio.

La coalizione Noi Moderati non è riuscita ad arrivare alla soglia di sbarramento del 3% per poter eleggere qualche parlamentare al proporzionale, ma è addirittura rimasta sotto l’1%, risultato che impedisce ai suoi voti di andare al resto della coalizione di centrodestra.

“La caduta libera della Lega per Salvini Premier e l’ascesa di Fratelli d’Italia – scommentano dal Pd di Badia Polesine – lasciano presagire dei malcontenti diffusi, tanto più che gli equilibri non sono più gli stessi di qualche mese fa”.

Sempre secondo i Dem non è da escludere in prospettiva un rimpasto di giunta, tanto più che a Badia Polesine c’è un seggio consigliare pendente al giudizio del Tar fra Fi e Fdi per via di un errore nella redazione del verbale di seggio in materia di preferenze assegnate alla candidata Galletto di Fdi (LEGGI ARTICOLO).

“In ogni caso ci troviamo ancora una volta a dover ricordare che la Sala consiliare e tutti i luoghi pubblici badiesi meritano un rigoroso rispetto istituzionale – conclude Stefano Dall’Aglio – visto che quei luoghi appartengono ai badiesi, non al Sindaco”.

Ugo Mariano Brasioli

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultime notizie

Ultime notizie